Aniki-Bóbó

Tra le vie di Oporto, i giovanissimi Carlitos (Horácio Silva) e Eduardo (Vital dos Santos) si contendono i favori della coetanea Teresinha (Fernanda Matos), il cui massimo desiderio è avere una bambola vista in una vetrina.

Interessate esordio al lungometraggio per il portoghese Manoel de Oliveira, considerato un'anticipazione del neorealismo e una ripresa di alcuni elementi del realismo poetico francese degli anni Trenta. Il neoregista tratta con notevole delicatezza il mondo dell'infanzia, considerando i suoi ragazzini alla stregua di adulti non ancora cresciuti. Si mostra cosa si potrebbe arrivare a fare per “amore”, ma si riflette anche su un senso morale che, spesso, appartiene più ai bambini che agli adulti. È un'opera prima incisiva, seppur alcuni passaggi appaiono troppo studiati a tavolino e i giovani interpreti non siano diretti benissimo. Il talento (nonostante al momento sia ancora un po' acerbo) di de Oliveira, però, si vede eccome, soprattutto nel ritratto di una città che funge da vero e proprio co-protagonista delle vicende narrate. Il titolo fa riferimento a una filastrocca per fare la conta.