Lo chiameremo Andrea

Maestri in una scuola elementare appestata da un vicino cementificio, i coniugi Paolo (Nino Manfredi) e Maria Antonazzi (Mariangela Melato) non riescono a concepire un figlio. Ossessionati dall'idea di diventare genitori, ricorreranno a qualunque mezzo per realizzare il loro desiderio, ma il destino è in agguato.

Commedia agrodolce venata da innocui intenti di satira sociale. Vittorio De Sica, su sceneggiatura di Cesare Zavattini, Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, polemizza contro la degenerazione della modernità e l'inquinamento dilagante, lanciandosi fieramente in derive ecologiste («Non posso permettere che mio figlio cresca in quest'atmosfera polverosa e inquinata!», tuona il protagonista rimproverato dai superiori a causa delle proteste contro il cementificio); ma lo sviluppo è poco credibile, il surrealismo di alcune situazioni (che vorrebbe essere poetico) risulta gratuito e i dialoghi scadono spesso nel ridicolo involontario. Un'ingenuità strutturale e realizzativa decisamente sconfortante, che non riesce nemmeno a suscitare tenerezza. Impacciata e sottotono Mariangela Melato; qualche guizzo in più da parte del sempre bravo Nino Manfredi. Maria Pia Casilio, già interprete desichiana in Umberto D. (1952), è Bruna. Musiche di Manuel De Sica.