Lee (Catherine Keener), una dirigente delle risorse umane, ha problemi con il marito giornalista Carl (David Hyde Pierce). La sorella di Lee, Linda (Mary McCormack), cerca una relazione via internet con il commediografo Ed (Enrico Colantuoni). Calvin (Blaire Underwood) è un attore che ha ottenuto una parte romantica in un film con la famosa attrice Francesca (Julia Roberts).

Girato completamente in digitale, Full Frontal racconta due giorni di alcune persone legate al mondo di Hollywood e alla realizzazione di un film. Utilizzando uno stile che scimmiotta la Nouvelle Vague, Soderbergh realizza, forse, il lungometraggio più pretestuoso e narcisista della sua filmografia. Teoricamente vorrebbe costruire in maniera originale una riflessione su realtà e finzione, metacinema e critica a Hollywood, ma in sostanza pare piuttosto un saggio fintamente intellettuale che non sa cosa dire e come dirlo. L'impressione di innovatività è una sottile patina dietro cui si cela un modo di fare cinema vecchissimo, sterile e, alla lunga, anche monotono. A essere clementi, si può considerarlo un giochino mal riuscito, ma la verità è decisamente peggiore.
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