Melinda e Melinda
Melinda and Melinda
Durata
99
Formato
Regista
Dopo un prologo in cui Sy (Wallace Shawn) sta discutendo durante una cena tra amici sulla natura tragica e comica dell'esistenza, si segue la storia della problematica Melinda (Radha Mitchell), secondo due punti di vista differenti che procedono in parallelo: in una versione la vita sorride alla protagonista, nell'altro il destino avverso la fa sprofondare in una profonda crisi.
Giunto al trentacinquesimo lungometraggio per il grande schermo, Woody Allen cerca di indagare più nel dettaglio quell'ambiguità di fondo che è da sempre stata motivo di riflessione all'interno del suo cinema: la natura beffarda della vita, segnata da imperscrutabili coincidenze e opportunità apparentemente inconciliabili. Ma il focus dell'opera è tanto mirato quanto schematico nel seguire un modello narrativo che ambisce a destrutturare la vicenda in un mosaico di situazioni appartenenti a due prospettive complementari. Dramma e commedia sono la base teorica attorno a cui Allen costruisce uno stanco compitino in cui i due toni antitetici avrebbero acquisito maggiore efficacia se fusi in un unico contesto. Perché dopotutto, nella vita, Bene e Male convivono l'uno accanto all'altro. La pretesa di esplorare un nuovo linguaggio espressivo non trova un adeguato supporto nella fragile sceneggiatura dello stesso autore newyorkese. Regia diligente e buone interpretazioni non risollevano comunque la pellicola dalla mediocrità. Fotografia di Vilmos Zsigmond, alla sua prima collaborazione con Woody Allen.
Giunto al trentacinquesimo lungometraggio per il grande schermo, Woody Allen cerca di indagare più nel dettaglio quell'ambiguità di fondo che è da sempre stata motivo di riflessione all'interno del suo cinema: la natura beffarda della vita, segnata da imperscrutabili coincidenze e opportunità apparentemente inconciliabili. Ma il focus dell'opera è tanto mirato quanto schematico nel seguire un modello narrativo che ambisce a destrutturare la vicenda in un mosaico di situazioni appartenenti a due prospettive complementari. Dramma e commedia sono la base teorica attorno a cui Allen costruisce uno stanco compitino in cui i due toni antitetici avrebbero acquisito maggiore efficacia se fusi in un unico contesto. Perché dopotutto, nella vita, Bene e Male convivono l'uno accanto all'altro. La pretesa di esplorare un nuovo linguaggio espressivo non trova un adeguato supporto nella fragile sceneggiatura dello stesso autore newyorkese. Regia diligente e buone interpretazioni non risollevano comunque la pellicola dalla mediocrità. Fotografia di Vilmos Zsigmond, alla sua prima collaborazione con Woody Allen.