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Criminali da strapazzo
Small Time Crooks
Durata
94
Formato
Regista
Lo squattrinato Ray (Woody Allen), insieme a un gruppo di maldestri complici, organizza una rapina in banca: i piccoli criminali aprono un locale di dolci come copertura per poter scavare indisturbati un tunnel che li porti al caveau. Il colpo fallisce, ma Frances (Tracey Ullman), moglie di Ray, scopre di avere un invidiabile talento nel fare i biscotti. Gli imprevisti, però, sono dietro l'angolo.
Woody Allen approda agli anni 2000 con un film minore dal taglio smaccatamente comico e leggero, lontano dalle sfaccettate elegie newyorkesi intrise di malinconia e riflessioni esistenziali realizzate all'apice della carriera. Perfettamente a suo agio anche nella commedia spensierata, Allen gioca la carta del colpo stile I soliti ignoti (1958) aggiornato alle dinamiche capitalistiche dei giorni nostri, senza riuscire però a rinnovare la formula usurata con trovate comiche davvero originali. Le situazioni più esilaranti vedono protagonista la spiritosa Tracey Ullman, ruspante donna di provincia dall'aplomb non propriamente british. Il ritratto di un gruppo di eterni secondi, impossibilitati a dare una svolta alla propria monotona esistenza a causa di un destino (di sconfitta) già segnato da una società classista, è compromesso da un happy ending che rende la pellicola convenzionale. Forse, però, in questo mondo di ladri è giusto che almeno quelli simpatici trovino la felicità. Fotografia di Zhao Fei.
Woody Allen approda agli anni 2000 con un film minore dal taglio smaccatamente comico e leggero, lontano dalle sfaccettate elegie newyorkesi intrise di malinconia e riflessioni esistenziali realizzate all'apice della carriera. Perfettamente a suo agio anche nella commedia spensierata, Allen gioca la carta del colpo stile I soliti ignoti (1958) aggiornato alle dinamiche capitalistiche dei giorni nostri, senza riuscire però a rinnovare la formula usurata con trovate comiche davvero originali. Le situazioni più esilaranti vedono protagonista la spiritosa Tracey Ullman, ruspante donna di provincia dall'aplomb non propriamente british. Il ritratto di un gruppo di eterni secondi, impossibilitati a dare una svolta alla propria monotona esistenza a causa di un destino (di sconfitta) già segnato da una società classista, è compromesso da un happy ending che rende la pellicola convenzionale. Forse, però, in questo mondo di ladri è giusto che almeno quelli simpatici trovino la felicità. Fotografia di Zhao Fei.
