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Misterioso omicidio a Manhattan
Manhattan Murder Mystery
Durata
104
Formato
Regista
Larry (Woody Allen) e Carol (Diane Keaton), agiata coppia borghese di New York, si improvvisano detective e indagano sul misterioso omicidio della loro vicina di casa con l'aiuto dell'amico scrittore Ted (Alan Alda). Equivoci e colpi di scena in vista.
Scritto da Woody Allen e Marshall Brickman (alla loro quarta collaborazione dopo aver sceneggiato insieme Il dormiglione, 1973, Io e Annie, 1977, e Manhattan, 1979), Misterioso omicidio a Manhattan rappresenta l'ispirata incursione di Allen nel territorio della suspense, in perfetto equilibrio tra giallo e commedia sentimentale. Vispo, dinamico, adorabile nel mettere in scena le idiosincrasie della vita di coppia con invidiabile leggerezza di tocco, il film ha il merito di appassionare sia sul versante dell'investigazione, sia su quello della commedia cinica e intelligente («Claustrofobia e un cadavere: questo è l'en plein del nevrotico»). Ambientata con raffinata eleganza nell'Upper East Side di Manhattan, tra appartamenti di lusso, opera lirica e vernissage alla moda, la pellicola emana uno squisito gusto cinéphile (con ammiccamenti a Billy Wilder, Orson Welles e Alain Resnais) nel mettere in scena un delitto perfetto il cui svelamento non può che essere affidato a un bluff perfetto, capace addirittura di rafforzare le sinergie di coppia. Di nuovo insieme sullo schermo a quattordici anni dalla rottura della loro relazione, Woody Allen e Diane Keaton fanno faville, dimostrando un'evidente alchimia che spesso sfocia nell'improvvisazione. Da antologia la lezione di poker con Anjelica Huston, i maldestri pedinamenti dei due protagonisti e il finale tra gli specchi che cita apertamente La signora di Shangai (1947). Fotografia di Carlo Di Palma.
Scritto da Woody Allen e Marshall Brickman (alla loro quarta collaborazione dopo aver sceneggiato insieme Il dormiglione, 1973, Io e Annie, 1977, e Manhattan, 1979), Misterioso omicidio a Manhattan rappresenta l'ispirata incursione di Allen nel territorio della suspense, in perfetto equilibrio tra giallo e commedia sentimentale. Vispo, dinamico, adorabile nel mettere in scena le idiosincrasie della vita di coppia con invidiabile leggerezza di tocco, il film ha il merito di appassionare sia sul versante dell'investigazione, sia su quello della commedia cinica e intelligente («Claustrofobia e un cadavere: questo è l'en plein del nevrotico»). Ambientata con raffinata eleganza nell'Upper East Side di Manhattan, tra appartamenti di lusso, opera lirica e vernissage alla moda, la pellicola emana uno squisito gusto cinéphile (con ammiccamenti a Billy Wilder, Orson Welles e Alain Resnais) nel mettere in scena un delitto perfetto il cui svelamento non può che essere affidato a un bluff perfetto, capace addirittura di rafforzare le sinergie di coppia. Di nuovo insieme sullo schermo a quattordici anni dalla rottura della loro relazione, Woody Allen e Diane Keaton fanno faville, dimostrando un'evidente alchimia che spesso sfocia nell'improvvisazione. Da antologia la lezione di poker con Anjelica Huston, i maldestri pedinamenti dei due protagonisti e il finale tra gli specchi che cita apertamente La signora di Shangai (1947). Fotografia di Carlo Di Palma.
