Tra(sgre)dire
Durata
89
Formato
Regista
La veneta Carla (Yuliya Mayarchuk) vive a Londra, e tradisce il fidanzato Matteo (Jarno Berardi) prima con la bisessuale Moira (Francesca Nunzi), poi con l'ex (Max Parodi) di quest'ultima. Matteo, folle di gelosia, la raggiunge, e scopre che può amarla solo quando lei gli mente in maniera spudorata.
La follia come lenitivo sentimentale è uno stanco leitmotiv di quasi tutta la produzione filosofico-cinematografica del milanese Tinto Brass. Ritornano anche i classici giochi di parole nei titoli (in questo caso ad accentuare la valorizzazione del “tradire”), e la prurigine tipica – e più che morbosa – del suo cinema erotico. Non sono gli unici difetti: resistono anche la recitazione improbabile dell'intero cast e una sceneggiatura (firmata dal regista, da Carla Cipriani, da Nicolaj Pennestri, Silvia Rossi e Massimiliano Zanin) logorante e stra-inflazionata. L'erotismo di Brass, inoltre, non è incisivo o perturbante, né lontanamente sanguigno o eccitato: è, più che altro, il filtro rallentato di un manierismo guardone e francamente bonario. Musiche di Pino Donaggio.
La follia come lenitivo sentimentale è uno stanco leitmotiv di quasi tutta la produzione filosofico-cinematografica del milanese Tinto Brass. Ritornano anche i classici giochi di parole nei titoli (in questo caso ad accentuare la valorizzazione del “tradire”), e la prurigine tipica – e più che morbosa – del suo cinema erotico. Non sono gli unici difetti: resistono anche la recitazione improbabile dell'intero cast e una sceneggiatura (firmata dal regista, da Carla Cipriani, da Nicolaj Pennestri, Silvia Rossi e Massimiliano Zanin) logorante e stra-inflazionata. L'erotismo di Brass, inoltre, non è incisivo o perturbante, né lontanamente sanguigno o eccitato: è, più che altro, il filtro rallentato di un manierismo guardone e francamente bonario. Musiche di Pino Donaggio.