Arrivederci ragazzi
Au revoir les enfants
1987
Paesi
Francia, Rft, Italia
Generi
Drammatico, Guerra, Commedia
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Louis Malle
Attori
Gaspard Manesse
Raphael Fejtö
Francine Racette
Stanislas Carré de Malberg
Philippe Morier-Genoud
François Berléand
François Négret
Irène Jacob
Nel gennaio del 1944, il giovane Julian Quentin (Gaspard Manesse) giunge in un collegio di Carmelitani già frequentato dal fratello maggiore François (Stanislas Carré de Malberg). Durante il difficile periodo di ambientamento, prima entra in conflitto e poi stinge amicizia con Jean Bonnet (Raphael Fejtö) che in realtà è un ebreo tenuto nascosto, insieme ad altri due nuovi alunni, da padre Jean (Philippe Morier-Genoud). Quando l'inserviente di cucina Joseph (François Négret) viene cacciato per i suoi traffici al mercato nero, la sua vendetta costringerà tutti a fare i conti con la terribile realtà dell'occupazione nazista in Francia. Lineare e scorrevole quanto coinvolgente e fortunata, la pellicola di Malle trova nella scuola condotta dai religiosi la dimensione ideale per un racconto che è al tempo stesso parabola, bildungsroman, autobiografia e denuncia verso l'epoca del collaborazionismo francese. Attraverso una galleria di personaggi credibili e sfaccettati, resi nei dettagli anche nello spazio di poche scene, così come con indimenticabili “rituali” (la caccia al tesoro, le battaglie sui trampoli, i libri proibiti, la proiezione del film), il film trasporta lo spettatore in un luogo e un tempo insieme reali e fiabeschi. Proprio per questo il serpeggiare e poi l'esplodere della realtà bellica (e razzista) colpisce con rinnovata potenza, mostrandosi peraltro in tutta la sua insensata ottusità, sia nel rastrellamento finale che nelle figure dei miliziani “indigeni” al ristorante, in sui si dimostrano più persecutori dei soldati tedeschi. Cinema classico e poetico come Malle non faceva da tempo, che non dimentica di essere anche intrattenimento, ma sa trasmettere molto oltre alle belle immagini che lo compongono. Il regista ha tratto dal film anche un libro dallo stesso titolo, ovvero le ultime parole rivolte da padre Jean ai suoi alunni. Due nomination all'Oscar (sceneggiatura originale, film straniero), Premio OCIC e Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
Maximal Interjector
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