La cagna
La chienne
1931
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
91 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean Renoir
Attori
Michel Simon
Georges Flamant
Janie Marèse
L'anonimo impiegato parigino Maurice Legrand (Michel Simon), succube della moglie e con un'innocente passione per la pittura, incontra la bella prostituta Lulu (Janie Marèse) e se ne innamora perdutamente. Lei, consigliata dal suo amante Dedè (Georges Flamant), sfrutterà al meglio la situazione. Tratto dal romanzo omonimo di Georges de La Fouchardière, è il secondo film sonoro girato da Jean Renoir. Accolto in modo controverso, è oggi considerato uno dei film più importanti di uno dei padri del cinema francese. All'epoca nettamente in anticipo sui tempi, riesce a sorprendere ancora oggi per la sua vivida intensità espressiva. Per comporre il ritratto di un personaggio triste e patetico, emblema di una piccola borghesia imprigionata dalla rigida gabbia delle convenzioni sociali, Renoir fece ricorso a tutti i mezzi che il linguaggio cinematografico poteva offrirgli: le inquadrature e i movimenti di macchina sono improntati alla massima libertà, privilegiando punti di osservazione insoliti e sempre significativi; il sonoro, interamente in presa diretta, registra lo spirito del tempo in una Montmartre che per Renoir è già un luogo dell'anima; gli attori offrono delle efficaci caratterizzazioni, e tutti ruotano attorno alla figura centrale di Legrand, incarnata da un eccellente Simon alla seconda collaborazione con il regista dopo La purga al pupo (1931). La migliore chiave di lettura al film la fornisce il film stesso, in un prologo recitato da burattini in un teatrino: non una commedia, non una tragedia, ma un impietoso spaccato di vita che affonda un duro attacco al perbenismo e all'ipocrisia borghese.
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