Era notte a Roma
1960
Paesi
Italia, Francia
Generi
Storico, Commedia, Drammatico
Durata
138 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Roberto Rossellini
Attori
Giovanna Ralli
Paolo Stoppa
Renato Salvatori
Sergej Bondarcuk
Leo Genn
Peter Baldwin
Enrico Maria Salerno
Laura Betti
Hannes Messemer
Roma, autunno 1943. Tre soldati alleati (un inglese, un russo e un americano) scappano da un campo di prigionia tedesco e cercano di raggiungere gli americani sbarcati nel Sud Italia. Nella capitale, troveranno riparo nella casa di Esperia (Giovanna Ralli), giovane donna dedita al mercato nero. Intanto i rastrellamenti si fanno sempre più duri e con loro la possibilità di essere scovati o denunciati. Tra gli ultimi lungometraggi di Rossellini per il cinema (in seguito il regista romano si dedicherà prevalentemente al piccolo schermo) è un riuscito ritorno ai temi e all'ambientazione che lo avevano reso celebre in tutto il mondo nel dopoguerra. Benché non vi sia più spazio per un approccio neorealista (ormai l'ambientazione reale dell'Italia non portava più i segni della guerra), Rossellini ripropone il suo personale affresco pacifista e transnazionale, dove gli uomini e le culture nazionali alle loro spalle si incontrano e collaborano in nome della solidarietà. Un messaggio di speranza che forse qua e là cede leggermente alla tentazione della commedia, ma che si inserisce con forza e coerenza nell'attualità del tempo, quando la guerra fredda sembrava destinata a diventare calda da un momento all'altro. Il film, a ogni modo, può vantare una sceneggiatura d'acciaio (firmata da Rossellini, Amidei, Fabbri e Rondi), che imprime un ritmo notevole al racconto e che crea un'infinita empatia tra personaggi e spettatore e può contare su certi squarci di Roma (il mattino del risveglio, quando i soldati scoprono di essere vicini alla cupola; il mercato nero, pieno di vitalità e dolore) che dimostrano l'ancora intatto talento cristallino del suo autore. Quando uscì ricevette generalmente buone recensioni, con l'eccezione della critica comunista, che rimproverò la rappresentazione superficiale e de-politicizzata della Resistenza.
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