Prima di approdare in cielo dopo essere stata arsa viva dagli inglesi, Giovanna d'Arco (Ingrid Bergman) passa in rassegna la propria vita con S. Domenico (Tullio Carminati).

Nel 1953 Roberto Rossellini e la compagna Ingrid Bergman portarono in scena l'opera musicale Giovanna d'Arco al rogo di Paul Claudel, facendo un breve tour italiano. L'esordio, tenuto al teatro San Carlo di Napoli, venne ripreso cinematograficamente. Il risultato è questo anomalo film teatrale, caratterizzato da una scenografia decisamente scarna e da una luce cupa, che danza sul crinale tra il grottesco, l'operistico e il cinema sperimentale. La riflessione morale (e forse moralistica), che da sempre ha pervaso i suoi film, è anche qui il cardine dell'opera, con Giovanna che si confessa a San Domenico, personaggio ambiguo, che aveva combattuto crociate contro gli eretici nel Sud della Francia. Non del tutto riuscito, nelle sue ambizioni vetero-autoriali, ma senza dubbio interessante da analizzare all'interno della filmografia rosselliniana.
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