Seconda guerra mondiale. Il pilota Gino Rossati (Massimo Girotti), fatto prigioniero in Grecia, si prende cura di un compagno ferito e si innamora di un'altra prigioniera (Michela Belmonte).

Secondo capitolo del terzetto di film di propaganda bellica girati da Roberto Rossellini durante la Seconda guerra mondiale, dopo La nave bianca (1941) e prima de L'uomo dalla croce (1943). Come nelle altre due pellicole, si tratta di un film di propaganda di guerra: tutto l'immaginario fascista del regime non viene praticamente sfiorato, ma si insiste sui valori come il coraggio e bontà d'animo dei soldati. Sceneggiatura (scritta da Vittorio Mussolini, figlio del Duce, sotto lo pseudonimo di Tito Silvio Mursino) e ritmo narrativo sono abbastanza sciatti, mentre è interessante l'asciuttezza della regia, che riesce a far emergere tutta l'umanità delle persone, che risultano fragili, dimesse e bisognose di protezione.
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