Eva contro Eva

All about Eve

Premi Principali

Oscar alla miglior regia 1951

Oscar alla miglior sceneggiatura non originale 1951

Premio per la miglior attrice al Festival di Cannes 1951

Oscar al miglior attore non protagonista 1951

Anno

Paese

Usa

Durata

138

Formato

Dopo essersi fatta assumere come assistente dalla sua attrice preferita, Margo Channing (Bette Davis), Eve Harrington (Anne Baxter) cerca in tutti i modi di rubare la scena alla diva e di farsi strada nel mondo dello spettacolo con astuzia. Solo il critico teatrale Addison DeWitt (George Sanders) riesce a intuire le manovre della ragazza, ammirandone al tempo stesso l'audacia e la sfrontata doppiezza.

Ispirato al racconto The Wisdom of Eve di Mary Orr, uno dei più acuti e amari attacchi al sistema dello show business, nonché l'opera in cui la poetica di Mankiewicz raggiunge i risultati più compiuti e mirabili. La sopravvivenza in un mondo sempre più cinico e spietato è garantita solo dalla finzione, dalla messa in scena e dall'inganno, mentre la manipolazione è un'arma che ciascuno dei personaggi usa per il proprio tornaconto personale. Così la differenza tra Margo e Eve, ambedue attrici sia sul palcoscenico che nella vita di tutti i giorni, sta nel grado di abiezione che le due donne sono disposte a raggiungere pur di perseguire i propri obiettivi. Mentre la non più giovane diva del teatro troverà negli affetti un freno alle proprie ambizioni, l'emergente stella del palcoscenico non sembra porsi limiti, pronta a sacrificare la propria innocenza e condannarsi alla solitudine in nome di un arrivismo sfrenato e di una brama di successo tanto potente quanto logorante. A osservare un'umanità sempre più feroce e crudele (come mostra il cupo e caustico finale) è il disilluso critico teatrale Addison DeWitt, vero e proprio alter ego di Mankiewicz, consapevole delle efferatezze di un sistema di cui è parte integrante, destinato irrimediabilmente a peggiorare tra prevaricazioni, gelosie, soprusi e meschinità. Straordinario esempio di scrittura ficcante e precisa che sa rivelare le più recondite pieghe dell'animo umano con semplicità e accuratezza; il tutto supportato da una regia classica ed essenziale capace di valorizzare al meglio la forma smagliante dell'intero cast, tra cui spiccano le prove indimenticabili di Bette Davis e George Sanders. Breve ma folgorante cameo di Marilyn Monroe. Premio speciale della giuria e premio alla miglior attrice (Davis) al Festival di Cannes. Quattordici nomination all'Oscar e sei statuette conquistate: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior attore non protagonista (Sanders), migliori costumi e miglior sonoro.
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