
Quelli che camminavano sulla coda della tigre
Tora no o wo fumu otokotachi
Durata
59
Formato
Regista
Giappone, XII secolo. Alla guida di alcuni samurai, il valoroso Benkei (DenjirĹ OkĹchi) protegge Yoshitsune (HanshirĹ Iwai), erede al trono del clan Minamoto minacciato da una ribellione. Il gruppo tenta di aggirare i controlli nemici tramite un ingegnoso travestimento, ma la fuga si rivelerà tutt'altro che semplice.
Agli inizi della carriera e ostacolato nell'intenzione di girare una pellicola in costume sul condottiero Nobunaga Oda, Akira Kurosawa adatta la pièce teatrale Ataka di Nobumitsu Kanze (che diede origine anche all'opera KanjinchĹ di Gohei Namiki), realizzando una sorta di anticipazione del celebre I sette samurai (1954). Girato con estrema povertà di mezzi, Quelli che camminavano sulla coda della tigre contamina azione, dramma e commedia, condensando lo sviluppo narrativo in un arco temporale assai breve (un'ora circa) e definendo in maniera incisiva le caratterizzazioni (il contadino burlone, interpretato dal comico Ken'ichi Enomoto, funzionale a spezzare la tensione narrativa). Stile senza fronzoli, semplicità strutturale e una grande umanità nel delineare i personaggi: coerente e godibile, anche se l'attitudine naĂŻf e il non perfetto equilibrio tra differenti registri ne fanno un film fondamentalmente acerbo (ma rivelatore, in ogni caso, di un futuro e straordinario talento autoriale). Grossi problemi con la commissione di censura, poco propensa ad accettare la componente ironica: concluso nel 1945, uscì solo nel 1951.
Agli inizi della carriera e ostacolato nell'intenzione di girare una pellicola in costume sul condottiero Nobunaga Oda, Akira Kurosawa adatta la pièce teatrale Ataka di Nobumitsu Kanze (che diede origine anche all'opera KanjinchĹ di Gohei Namiki), realizzando una sorta di anticipazione del celebre I sette samurai (1954). Girato con estrema povertà di mezzi, Quelli che camminavano sulla coda della tigre contamina azione, dramma e commedia, condensando lo sviluppo narrativo in un arco temporale assai breve (un'ora circa) e definendo in maniera incisiva le caratterizzazioni (il contadino burlone, interpretato dal comico Ken'ichi Enomoto, funzionale a spezzare la tensione narrativa). Stile senza fronzoli, semplicità strutturale e una grande umanità nel delineare i personaggi: coerente e godibile, anche se l'attitudine naĂŻf e il non perfetto equilibrio tra differenti registri ne fanno un film fondamentalmente acerbo (ma rivelatore, in ogni caso, di un futuro e straordinario talento autoriale). Grossi problemi con la commissione di censura, poco propensa ad accettare la componente ironica: concluso nel 1945, uscì solo nel 1951.