Nel miserabile ostello gestito dall'usuraio Rokubei (Ganjir Nakamura) e dalla moglie Osugi (Isuzu Yamada), una varia umanità trascina il proprio quotidiano tra drammi e disincanto. Un attore alcolizzato (Kamatari Fujiwara) progetta un utopico ritorno sulle scene; il ladro Sutekichi (Toshir Mifune) cerca di conquistare Okayo (Kyko Kagawa), sorella di Osugi; la prostituta Osen (Akemi Negishi) sogna l'amore; il samurai Tonosama (Minoru Chiacki) ironizza sulla vita per esorcizzare la propria inettitudine; il compulsivo fabbro Tomekichi (Eijir Tno) non si accorge che la consorte Asa (Eiko Miyoshi) sta morendo; il giocatore Yoshisaburo (Kji Mitsui) vive scetticamente giorno per giorno. L'arrivo del pellegrino Kahei (Bokuzen Hidari) porterà l'illusione del cambiamento.

«C'è la gente, e ci sono gli uomini». Akira Kurosawa adatta (con la collaborazione di Hideo Oguni) la pièce di Maksim Gor'kij L'albergo dei poveri, già trasposta nel 1936 da Jean Renoir (Verso la vita). L'impianto sociologico della materia di base viene riletto e trasformato dal regista giapponese, che enfatizza la componente esistenziale (centro assoluto della sua visione autoriale) ed esalta le psicologie dei singoli personaggi, empatizzando con le desolazioni connaturate alla stessa umanità. Stilisticamente asciutto e rigoroso, strutturato in chiave realista (la macchina da presa registra senza sbavature le azioni di coloro che popolano il dormitorio), il film testimonia la predilezione di Kurosawa per i derelitti (basti pensare allo splendido Dodes'ka-den, girato nel 1970) e la profonda solidarietà che contraddistingue il suo cinema («Consolare la gente non fa mai male»): non a caso, a emergere prepotente è il personaggio del filosofo Kahei, che tenta di donare conforto a chiunque ne abbia bisogno. Coerente, partecipe, a tratti straziante, in perfetto equilibrio tra farsa e tragedia: un'opera sentita e formalmente ineccepibile (straordinaria la fotografia di Kazuo Yamasaki), appena un po' appannata da un certo immobilismo dovuto alla natura teatrale del soggetto. Cast semplicemente superbo. Musiche di Masaru Sat.
Lascia un tuo commento

Dello stesso regista

Potrebbero interessarti anche

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica