What Does that Nature Say to You
Geu jayeoni nege mworago hani
Durata
108
Formato
Regista
Donghwa (Ha Seong-guk) è un aspirante poeta sulla trentina, figlio di un noto avvocato con cui ha interrotto ogni rapporto. Quando trascorre per la prima volta una giornata con la famiglia della fidanzata, in una grande villa in collina, viene accolto con estrema cordialità, ma in privato i genitori della ragazza esprimono preoccupazione per la precarietà della sua vita e per la sua inadeguatezza a costruire un futuro stabile.
Giunto al suo trentatreesimo lungometraggio, Hong Sang-soo non esita a proporre una messa in scena volutamente dimessa, a bassa risoluzione digitale, quasi amatoriale, come dichiarato dallo stesso regista in un cartello iniziale. Questo approccio riflette non solo l’instabilità esistenziale e lo spaesamento emotivo del protagonista, ma anche lo stile visivo di quei video di matrimoni che è costretto a girare per sopravvivere. I contenuti rimandano al consueto repertorio del regista: una famiglia borghese coreana dai contorni sfumati accoglie con gentilezza l’ospite, ma attorno alla tavola imbandita emergono tensioni, interrogativi, silenzi carichi di senso, brusche interruzioni. Le conversazioni (più profonde del solito) spaziano tra vita, morte, relazioni familiari, aspettative, con improvvisi momenti di imbarazzo e intimità quotidiana. In questo film gli abituali paesaggi urbani lasciano spazio alla natura, protagonista silenziosa e simbolica. Un nuovo tassello, fedele ma non ripetitivo, in un percorso ormai personale e riconoscibile. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2025.