The Day After

Geu-hu

Anno

Generi

Durata

92

Formato

Regista

Un uomo (Kwon Hae-hyo) tradisce sua moglie con una ragazza più giovane. Quando la consorte scopre il tutto, crede erroneamente che l’amante sia la nuova dipendente del marito (Kim Min-hee) e inizia a prendersela con lei.



Nello stesso anno di On the Beach at Night Alone e Claire’s Camera, il sudcoreano Hong Sang-soo firma una terza pellicola nella quale opta per un elegante bianco e nero: scelta visiva che non utilizzava dai tempi di The Day He Arrives (2011), uno dei suoi lungometraggi migliori. A parte la differenza fotografica non ci sono poi molte varianti rispetto ai precedenti film del regista sudcoreano: le parole contano più di un’estetica piuttosto semplice, i dialoghi alternano ragionamenti di spessore ad altri decisamente più grossolani, mentre la pellicola scorre senza grandi intoppi ma anche senza importanti guizzi. Il tocco delicato è sempre il medesimo, ma – seppur The Day After sia un lungometraggio che procede in maniera fluida – il risultato complessivo è troppo esile per poter convincere fino in fondo. Un film incisivo solo a tratti, non troppo originale ma comunque credibile e personale. Presentato in concorso a Cannes 2017.
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