Hotel By the River

Gangbyeon hotel

Anno

Generi

Durata

96

Formato

Regista

Ko Young-Hwan (Gi Ju-bong) è un anziano scrittore, che si trasferisce in un albergo di campagna vicino al fiume Han e, sentendo avvicinarsi la morte, chiede ai due figli adulti di venirlo a trovare. Nell'albergo si trova anche una donna, A-reum (Kim Min-hee) che mentre cerca di riprendersi da una delusione d'amore riceve un'amica. I cinque personaggi si ritroveranno la sera nello stesso ristorante prima del tragico epilogo.

Giunto al suo ventitreesimo lungometraggio, il regista coreano Hong Sang-soo riesce a trovare un perfetto equilibrio tra i temi che gli sono più cari e una messa in scena raffinata e poetica. Chi conosce la sua opera è abituato a vedere pochi personaggi in scena, spesso intellettuali, che in un bar o in un ristorante si confrontano in lunghe conversazioni dove vengono alternate molte banalità con affermazioni decisamente più intime o imbarazzanti. In una trama ricca di doppi e simmetrie e delicati equilibri, la narrazione si concentra sull'incontro tra un padre e due figli che non si vedono da tempo; tra i fratelli non c'è un buon rapporto e sono piuttosto infastiditi dalla situazione. All'inizio non riescono neanche a trovare il genitore, malgrado il luogo sia veramente piccolo e la cosa possa sembrare impossibile: il primo colloquio è indolore, il padre non sa che il figlio maggiore ha divorziato e si stupisce quando viene chiesto un autografo al secondo, un regista piuttosto famoso; le cose cambiano a cena, le verità profonde emergono ed i due figli, insicuri e fragili, gli rimproverano duramente di averli abbandonati da piccoli con la madre. Più sfumati sono i  personaggi femminili, ma nei due brevi e casuali incontri l'anziano uomo si mostra molto più a suo agio con loro e sfodera tutto il suo fascino di poeta e uomo di mondo. Il tema del rimpianto, della solitudine e della morte aleggia per tutto il film e non a caso l'albergo si chiama Heimat Hotel. Il valore aggiunto di un'ottima opera, capace di stupire e conquistare, è l'uso del paesaggio e degli ambienti circostanti, magnificamente ripresi da un'elegante fotografia in bianco e nero che esalta il contesto invernale, impreziosito da una spessa coltre di neve e fa risaltare il piccolo albergo che si trova sulle sponde del grande fiume. Probabilmente il miglior film dell'ampia produzione del regista, è stato presentato al Festival di Locarno 2018, che Hong Sang-soo aveva vinto tre anni prima con il più prevedibile Right Now, Wrong Then. Gi Ju-bong ha comunque ricevuto un meritato Pardo per la migliore interpretazione maschile.
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