Walk Up
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Durata
97
Formato
Regista
Un celebre regista (Kwon Hae-hyo) fa visita a una vecchia amica (Lee Hye-young) che ha ristrutturato un piccolo palazzo a Seul dove si trova anche un ristorante. Nei mesi successivi, l’uomo si trasferirà lì e inizierà una relazione con la donna che gestisce il ristorante (Song Seon-mi), grande ammiratrice del suo lavoro, per poi trasferirsi successivamente in un altro appartamento con un’altra donna.
Nel suo ventottesimo lungometraggio, Hong Sang-soo raggiunge un livello di astrazione estremo, con vertiginose ellissi temporali e personaggi che compaiono e scompaiono, mettendo a dura prova la comprensione dello spettatore non abituato al suo cinema. Kwon Hae-hyo è ancora una volta l’alter ego dell’autore: un regista celebre, con una dolorosa separazione alle spalle e un rapporto da ricostruire con la figlia, più conosciuto all’estero — dove vince premi e viene celebrato con retrospettive — che in patria, dove incontra crescenti difficoltà a finanziare le sue opere. Accanto agli attori, il vero protagonista è l’edificio stesso in cui si sviluppa la narrazione: un elegante bianco e nero ci guida attraverso ambienti diversi, arredati con cura e originalità, collegati da una ripida scala a chiocciola (il titolo originale può infatti essere tradotto come “torre”). Lo spettatore avrà modo di esplorare i vari livelli dell’edificio nei diversi quadri che compongono il film, e curiosamente, più il protagonista sale di piano — fino all’appartamento con il terrazzo — più la sua carriera sembra avviarsi verso il declino. Presentato al Festival di Toronto e a quello di San Sebastián nel 2022.