Hill of Freedom
Jayueui onduk
Durata
66
Formato
Regista
Un ragazzo giapponese (RyĹ Kase) si trasferisce in Corea del Sud in cerca di un suo vecchio amore. In attesa di ritrovarlo, incontra diversi personaggi del luogo che s'interessano alla sua storia.
Di fronte a Hill of Freedom si ha molto presto l'impressione di un film già visto, che ricorda troppo da vicino le dinamiche e la maniera dei lavori precedenti del sudcoreano Hong Sang-soo. Gesti che si ripetono, storie d'amore non corrisposte, persone straniere che si ritrovano in Corea del Sud: Hong continua a lavorare sugli stessi ingredienti che aveva già utilizzato, per esempio, nel precedente In Another Country. Il film riesce però a salvarsi grazie al tocco leggero del regista, che tratta temi non facili con buona delicatezza e discreto rigore formale, e a una serie di dialoghi efficaci. Peccato che di questo piccolo lungometraggio (solo 66 minuti di durata) rimanga poco, e la sensazione è quella di aver assistito a un prodotto innocuo e meno emozionante di quanto avrebbe potuto essere.
Di fronte a Hill of Freedom si ha molto presto l'impressione di un film già visto, che ricorda troppo da vicino le dinamiche e la maniera dei lavori precedenti del sudcoreano Hong Sang-soo. Gesti che si ripetono, storie d'amore non corrisposte, persone straniere che si ritrovano in Corea del Sud: Hong continua a lavorare sugli stessi ingredienti che aveva già utilizzato, per esempio, nel precedente In Another Country. Il film riesce però a salvarsi grazie al tocco leggero del regista, che tratta temi non facili con buona delicatezza e discreto rigore formale, e a una serie di dialoghi efficaci. Peccato che di questo piccolo lungometraggio (solo 66 minuti di durata) rimanga poco, e la sensazione è quella di aver assistito a un prodotto innocuo e meno emozionante di quanto avrebbe potuto essere.