Nanà
Nana
1926
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
150 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean Renoir
Attori
Catherine Hessling
Pierre Lestringuez
Jacqueline Forzane
Werner Krauss
Nella Parigi rococò del Secondo Impero, la rampante mediocre attrice di teatro Nanà (Catherine Hessling) seduce uomini di ogni classe sociale per soddisfare la sua sfrenata ambizione. Sarà punita dal destino. Costato la cifra record per l'epoca di un milione di franchi, è stata la prima grossa produzione del periodo muto affrontata da Renoir. Tratto dal romanzo omonimo di Émile Zola, fu presentato per la prima volta a Parigi in una storica première al Moulin Rouge e clamorosamente bocciato da pubblico e critica, anche per la sua distanza dal testo letterario. Il naturalismo del romanzo è del tutto trasfigurato da una messa in scena che tende alla stilizzazione e alla astrazione. L'evidente impianto teatrale accentua il carattere di una finzione dichiarata ed esibita, a cominciare dal pesante trucco della protagonista fino alle imponenti scenografie disegnate da Claude Autant-Lara. Nel personaggio di Nana, interpretata da quella che all'epoca era la sua compagna, Renoir anticipa i tratti di molte figure che saranno caratteristiche del suo cinema. Come la Camilla della Carrozza d'oro (1952), Nana è una donna che per tentare di affermare il suo diritto ad un avanzamento sociale fa ricorso alla finzione del teatro. Attraverso consapevolezze, scelte e percorsi diversi, ad entrambe sarà negata questa possibilità. Tra tutti i film di Renoir è quello che più chiaramente dichiara il suo legame con il cinema dell'amatissimo Erich von Stroheim, e in particolare con due sue opere capitali come Femmine folli (1921) e Rapacità (1924).
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