Highest 2 Lowest
Highest 2 Lowest
Durata
133
Formato
Regista
Un magnate della musica (Denzel Washington), noto per avere “le orecchie migliori del settore”, è vittima di una richiesta di riscatto che lo mette di fronte a un dilemma morale che farà vacillare ogni sua certezza.
A cinque anni di distanza dal precedente Da 5 Bloods (2020), Spike Lee torna alla regia cimentandosi nella sfida di adattare il romanzo Due colpi in uno di Ed McBain, già portato in scena in passato da un certo Akira Kurosawa. Prendendo infatti le mosse dal magnifico Anatomia di un rapimento (1963), Highest 2 Lowest lavora sul medesimo plot collocandolo in una New York a noi contemporanea, inquinata da riflettori, superfici e grattacieli all'ultimo grido che restituiscono la patina tanto sfavillante quanto vacua delle vetrine personali allestite per i social network. Adottando uno stile tamarro e scanzonato, coerente con il profilo dei personaggi al centro dell'intrigo, Lee confeziona un film decisamente godibile anche se privo di una vera e propria spina dorsale. Le sue tematiche ci sono tutte: i valori familiari, la tossicità dello showbusiness, il divario generazionale e il cinismo di una società (che si rispecchia nella metropoli) interessata unicamente ai suoi risvolti personali. Ciò che convince meno è una regia piuttosto pigra e condotta con il pilota automatico, che fa affidamento sull'interpretazione (riuscita ma non indimenticabile) di Denzel Washington e una colonna sonora a dir poco invasiva, ai limiti del sopportabile. Peccato, infine, che il regista statunitense decida di inserire numerosi inside joke legati alla sua stessa produzione, dimenticandosi però della pellicola originale giapponese, da cui il tutto ha preso origine. Detto questo, però, l'intrattenimento non manca e i fan di Lee ritroveranno tutte le caratteristiche del cinema del cineasta. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.