Lola Darling
She's Gotta Have It
Durata
84
Formato
Regista
Brooklyn. La grafica e pittrice Lola Darling (Tracy Camilla Johns, che si chiama Nola nella versione originale) intrattiene uno strano ménage sentimentale con tre uomini completamente diversi tra loro: Mars (Spike Lee), giovane immerso nella cultura di strada e tifoso di basket; Greer (John Canada Terrell), modello vanitoso e raffinato di Manhattan; Jamie (Tommy Redmond Hicks), il più introverso e sentimentalmente legato a lei.
Spike Lee confeziona un'anti-favola dove a trionfare non è il lieto fine, sancito da una tradizione culturale e morale distante dalle esigenze concrete delle persone, ma il desiderio di libertà, di indipendenza morale e sociale di una donna e l'esigenza di avere il controllo sulla propria vita e sul proprio corpo. Sorta di Rashomon metropolitano, in cui la verità si perde nella testimonianza dei protagonisti, è un esordio di grande libertà intellettuale ed estetica che fece scalpore, aiutando a emancipare il cinema afroamericano dai luoghi comuni della blaxploitation. In ogni caso, c'è un certo autocompiacimento di fondo (troppi gli sguardi in macchina) che infastidisce e limita in parte il risultato finale. Mars Blackmon, il giovane prodotto della sottocultura metropolitana hip-hop interpretato dallo stesso Lee, divenne in seguito icona commerciale grazie agli storici spot Nike, in cui duettava con Michael Jordan. Colonna sonora del jazzista Bill Lee, padre di Spike.
Spike Lee confeziona un'anti-favola dove a trionfare non è il lieto fine, sancito da una tradizione culturale e morale distante dalle esigenze concrete delle persone, ma il desiderio di libertà, di indipendenza morale e sociale di una donna e l'esigenza di avere il controllo sulla propria vita e sul proprio corpo. Sorta di Rashomon metropolitano, in cui la verità si perde nella testimonianza dei protagonisti, è un esordio di grande libertà intellettuale ed estetica che fece scalpore, aiutando a emancipare il cinema afroamericano dai luoghi comuni della blaxploitation. In ogni caso, c'è un certo autocompiacimento di fondo (troppi gli sguardi in macchina) che infastidisce e limita in parte il risultato finale. Mars Blackmon, il giovane prodotto della sottocultura metropolitana hip-hop interpretato dallo stesso Lee, divenne in seguito icona commerciale grazie agli storici spot Nike, in cui duettava con Michael Jordan. Colonna sonora del jazzista Bill Lee, padre di Spike.