Settembre
September
1987
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
82 min.
Formato
Colore
Regista
Woody Allen
Attori
Denholm Elliott
Dianne Wiest
Mia Farrow
Sam Waterston
Elaine Stritch
Jack Warden
In un'isolata tenuta nel Vermont emergono rapporti affettivi complicati che coinvolgono la borghese piena di sé Diane (Elaine Stritch), compagna di Lloyd (Jack Warden) e madre schiacciante della fragile Lane (Mia Farrow) che ama lo scrittore Peter (Sam Waterston). L'uomo però è attratto da Stephanie (Dianne Wiest) che, suo malgrado, riceve le avances di Howard (Denholm Elliott). Woody Allen con il diciassettesimo lungometraggio, alle prese con quel registro drammatico che aveva dimostrato di padroneggiare con consumata abilità in Interiors (1978), ha realizzato un dramma dal modesto respiro cinematografico tutto girato in interni, in cui l'ambientazione circoscritta costringe un gruppo di persone, segnate da tensioni represse pronte a esplodere, a una convivenza forzata. Il limite più grande del film è che il senso di insoddisfazione, l'impossibilità di raggiungere la felicità (non solo sentimentale, ma anche professionale) e l'inadeguatezza alla vita dei protagonisti non riescono a comporre un malinconico affresco corale: le differenti personalità dei personaggi su cui è incentrato il focus della vicenda emergono da verbose confessioni poco integrate tra loro, creando una serie di quadri narrativi giustapposti che si ripetono nel tentativo di ricreare un efficace climax emotivo. Un Allen “minore” che, con passo incerto, riprende senza aggiornare le proprie ossessioni sulla mancanza di significato di un'esistenza in cui Spazio e Tempo sono una sfuggente convulsione temporanea. Ottimo il reparto femminile, capitanato da una superba Elaine Stritch. Illuminazione minimal di Carlo Di Palma.
Maximal Interjector
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