Nel Seicento, a Napoli, gli spagnoli sono al potere. Il governatore (Eduardo De Filippo) della città si innamora di una bella fanciulla (Tina Pica) e per sedurla mette in galera suo marito Luca (Peppino De Filippo). Questi però riesce a scappare e architetterà una vendetta nei confronti del prepotente sovrano.



Tratto dalla novella El sombrero de tres picos di Pedro Alarcón, Il cappello a tre punte è un film dai toni allegri e spensierati che però non riesce a soddisfare del tutto lo spettatore. Camerini è bravo nel raccontare la vicenda con ritmo serrato e una costante ironia di fondo, eppure la pellicola non riesce mai a raggiungere livelli più elevati della mera rappresentazione folkloristica (tra l'altro un po' troppo stereotipata e ricca di luoghi comuni). Persino la seconda parte (quella relativa alla vendetta e alla sua preparazione) sarebbe potuta essere gestita in maniera migliore, con una carica emotiva maggiore e svolte narrative meno convenzionali. Camerini ne girerà un remake nel 1955 intitolato La bella mugnaia.
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