Una romantica avventura
Durata
82
Formato
Regista
Nell'Ottocento, una nobile (Assia Noris) sposata ormai da venti anni, ripensa con grande rammarico all'affascinante giovane (Leonardo Cortese) di cui si era innamorata prima delle nozze. Solo in questo modo, però, riuscirà a rendersi conto dell'importanza dell'amore dimostrato da suo marito (Gino Cervi).
Tratto dal racconto The Loves of Margery di Thomas Hardy, Una romantica avventura costituisce una delle rare pellicole melodrammatiche dirette dal genio della commedia Mario Camerini. Dopo l'insipido Centomila dollari (1940), il cineasta prova ad avventurarsi in un terreno meno consolidato, riponendo maggiore attenzione alla cornice scenica. Il film in questione è degno di nota dal punto di vista registico e capace di ricostruire l'ambiente storico preso in esame senza presentare nessun calo formale (anche grazie all'auto delle luci coordinate da Arturo Gallea), anche se mostra qualche debolezza nella stesura della sceneggiatura (non sempre fluida e convincente, soprattutto nella parte centrale) e nello snodo finale, reso un po' troppo frettoloso e ingenuo per via del repentino cambio di vedute della protagonista. Nonostante qualche limite, nell'insieme è un prodotto godibile e capace di trasmettere una forte carica emotiva (soprattutto malinconica), grazie anche alla strabiliante forma attoriale di Assia Noris (moglie del regista e qua alla sua ottava collaborazione col marito), credibile e affascinante in ognuno dei due personaggi interpretati (la protagonista Anna e sua figlia Angioletta).
Tratto dal racconto The Loves of Margery di Thomas Hardy, Una romantica avventura costituisce una delle rare pellicole melodrammatiche dirette dal genio della commedia Mario Camerini. Dopo l'insipido Centomila dollari (1940), il cineasta prova ad avventurarsi in un terreno meno consolidato, riponendo maggiore attenzione alla cornice scenica. Il film in questione è degno di nota dal punto di vista registico e capace di ricostruire l'ambiente storico preso in esame senza presentare nessun calo formale (anche grazie all'auto delle luci coordinate da Arturo Gallea), anche se mostra qualche debolezza nella stesura della sceneggiatura (non sempre fluida e convincente, soprattutto nella parte centrale) e nello snodo finale, reso un po' troppo frettoloso e ingenuo per via del repentino cambio di vedute della protagonista. Nonostante qualche limite, nell'insieme è un prodotto godibile e capace di trasmettere una forte carica emotiva (soprattutto malinconica), grazie anche alla strabiliante forma attoriale di Assia Noris (moglie del regista e qua alla sua ottava collaborazione col marito), credibile e affascinante in ognuno dei due personaggi interpretati (la protagonista Anna e sua figlia Angioletta).