Una giovane ladra (Assia Norris) viene colta in flagrante da un ambasciatore (John Lodge) che, invece di denunciarla, le affida la missione di rubare un orologio a un suo collega (Giuseppe Porelli). Quest'ultimo finirà per innamorarsi della donna.

Tratto da una novella di Lilly Janüsse, Batticuore è l'ennesima dimostrazione di come Mario Camerini fosse uno dei migliori talenti nostrani di quegli anni: pur lontano da vette autoriali significative, il film è sicuramente garbato e girato con grazia ed eleganza finalizzate a decorare ulteriormente l'ambientazione altolocata in cui la storia è calata. Assia Noris, alla quinta collaborazione con Camerini, è in piena sintonia con il regista e riesce nel difficile ruolo di una ladra dal carattere gentile (forse solo in apparenza). A lungo andare, la vicenda si tinge di rosa per soddisfare la fascia di pubblico più sentimentale e il lieto fine è scontato, quasi stonato rispetto alle premesse più frizzanti e meno canoniche della prima parte. Nel 1946 Hollywood produrrà un remake della pellicola intitolato Ladra di cuori. Nel film appare in un breve cameo anche il futuro produttore Dino De Laurentiis.
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