Don Camillo e i giovani d'oggi
Durata
111
Formato
Regista
Don Camillo (Gastone Moschin) e Peppone (Lionel Stander) questa volta hanno un problema in comune, ovvero gestire la crescita di due adolescenti: la nipote del prete, Cat (Carole Andrè), e il figlio del sindaco, Veleno (Paolo Giusti). E, come se non bastasse, i due giovani si innamorano.
Prendendo le mosse dalla celebre saga di Don Camillo che vedeva come protagonisti Fernandel e Gino Cervi (rispettivamente nei panni del parroco e del sindaco), Mario Camerini (alla sua ultima regia) prova a riproporre le vicende della buffa coppia dopo che la scomparsa dell'attore francese aveva bloccato le riprese dello stesso lavoro un paio di anni prima. Il film, però, non è all'altezza dei precedenti titoli: la leggerezza, l'ironia e la semplicità del copione sono meno efficaci del solito, ma il problema più evidente è che la pellicola non aggiunge nulla di nuovo e finisce per sapere troppo di già visto. Durante la visione è impossibile non confrontare la nuova coppia di attori con quella storica: sarà che Fernandel e Cervi funzionavano alla perfezione e che lo spettatore è indubbiamente più legato ai loro volti, ma il duo Moschin-Stander sembra spaesato e disorientato nei panni degli storici rivali. Nulla a che vedere con l'alto livello di comicità garbata dei primi due capitoli (Don Camillo, del 1952, e Il ritorno di Don Camillo del 1953).
Prendendo le mosse dalla celebre saga di Don Camillo che vedeva come protagonisti Fernandel e Gino Cervi (rispettivamente nei panni del parroco e del sindaco), Mario Camerini (alla sua ultima regia) prova a riproporre le vicende della buffa coppia dopo che la scomparsa dell'attore francese aveva bloccato le riprese dello stesso lavoro un paio di anni prima. Il film, però, non è all'altezza dei precedenti titoli: la leggerezza, l'ironia e la semplicità del copione sono meno efficaci del solito, ma il problema più evidente è che la pellicola non aggiunge nulla di nuovo e finisce per sapere troppo di già visto. Durante la visione è impossibile non confrontare la nuova coppia di attori con quella storica: sarà che Fernandel e Cervi funzionavano alla perfezione e che lo spettatore è indubbiamente più legato ai loro volti, ma il duo Moschin-Stander sembra spaesato e disorientato nei panni degli storici rivali. Nulla a che vedere con l'alto livello di comicità garbata dei primi due capitoli (Don Camillo, del 1952, e Il ritorno di Don Camillo del 1953).