Gardenia blu
The Blue Gardenia
Durata
85
Formato
Regista
Los Angeles. Giovane telefonista appena lasciata dal fidanzato, Nora (Anne Baxter) esce una sera e, in preda ai fumi dell'alcool, si lascia portare a casa da Harry Premble (Raymond Burr), pittore tombeur de femmes. Rinsavita, scappa dall'abitazione ma il mattino successivo scopre che il pittore è stato ucciso: si convincerà di essere un'assassina e verrà travolta dai sensi di colpa.
Girato dopo che Fritz Lang venne inserito a sua insaputa nelle liste del senatore McCarthy, Gardenia blu è un' opera di transizione del grande regista viennese, tematicamente scissa tra le pellicole precedenti e quelle successive. Se da una parte abbiamo, insieme all'ambientazione noir, la tipica descrizione langhiana di una personalità in bilico tra innocenza e consapevolezza (nonostante sia innocente, la protagonista lentamente assume comportamenti da colpevole), dall'altra è presente anche un anticipo delle riflessioni sui mass media e l'influenza sugli individui della comunicazione di massa (si pensi al ruolo ambiguo della stampa nel film, prima sfruttatrice e poi risolutrice del crimine). Non a caso, è considerato il primo capitolo della cosiddetta “newspaper's trilogy” di Lang, insieme a Quando la città dorme e L'alibi era perfetto, entrambi del 1956. Al netto di ciò, a ogni modo, Gardenia blu risulta uno dei noir meno riusciti di Lang, benché ricco di fascino ed eleganza, dove l'analisi psicologica della protagonista risulta, rispetto ad altre opere, superficiale. Sceneggiatura di Charles Hoffman, ispirata al racconto breve di Vera Caspary pubblicato su Today's Woman.
Girato dopo che Fritz Lang venne inserito a sua insaputa nelle liste del senatore McCarthy, Gardenia blu è un' opera di transizione del grande regista viennese, tematicamente scissa tra le pellicole precedenti e quelle successive. Se da una parte abbiamo, insieme all'ambientazione noir, la tipica descrizione langhiana di una personalità in bilico tra innocenza e consapevolezza (nonostante sia innocente, la protagonista lentamente assume comportamenti da colpevole), dall'altra è presente anche un anticipo delle riflessioni sui mass media e l'influenza sugli individui della comunicazione di massa (si pensi al ruolo ambiguo della stampa nel film, prima sfruttatrice e poi risolutrice del crimine). Non a caso, è considerato il primo capitolo della cosiddetta “newspaper's trilogy” di Lang, insieme a Quando la città dorme e L'alibi era perfetto, entrambi del 1956. Al netto di ciò, a ogni modo, Gardenia blu risulta uno dei noir meno riusciti di Lang, benché ricco di fascino ed eleganza, dove l'analisi psicologica della protagonista risulta, rispetto ad altre opere, superficiale. Sceneggiatura di Charles Hoffman, ispirata al racconto breve di Vera Caspary pubblicato su Today's Woman.