Il covo dei contrabbandieri
Moonfleet
Durata
84
Formato
Regista
1757. A Moonfleet, piccolo villaggio di pescatori sulla Manica, il piccolo orfanello John (Jon Whiteley) scopre che il suo nuovo tutore, il nobile Jeremy Fox (Stewart Granger), è anche un temibile contrabbandiere: per il giovane John comincerà una lunga avventura al fianco di Jeremy.
Tratto dall'omonimo romanzo di fine ‘800 di John Meade Falkner e sceneggiato da Jan Lustig, un critico berlinese, il film segna il ritorno di Fritz Lang alla Metro Goldwyn Mayer a circa venti anni di distanza da Furia (1936) e, soprattutto, la sua seconda incursione, anomala e riuscitissima, in un genere non suo dopo Rancho Notorious (1952). Come aveva fatto in quel caso con il western, infatti, Lang usa la scenografia barocca e invadente per spingere al massimo i “topoi” del genere avventuroso, dando vita a un'opera in bilico tra il film d'autore e il perfetto prodotto da Studios. Intanto, sotto la fiammeggiante confezione, il regista continua il suo coerentissimo ritratto della doppiezza e della malvagità dell'essere umano, destinata a corrompere l'innocenza dei bambini (emblematico, in tal senso, il personaggio del piccolo John). Per il resto, Il covo dei contrabbandieri rimane uno dei migliori film d'avventura della Hollywood dei grandi classici degli anni '40-'50, con un ritmo, un impatto scenografico e una scrittura dei personaggi semplicemente magistrale. Fu il primo film di Fritz Lang girato in Cinemascope.
Tratto dall'omonimo romanzo di fine ‘800 di John Meade Falkner e sceneggiato da Jan Lustig, un critico berlinese, il film segna il ritorno di Fritz Lang alla Metro Goldwyn Mayer a circa venti anni di distanza da Furia (1936) e, soprattutto, la sua seconda incursione, anomala e riuscitissima, in un genere non suo dopo Rancho Notorious (1952). Come aveva fatto in quel caso con il western, infatti, Lang usa la scenografia barocca e invadente per spingere al massimo i “topoi” del genere avventuroso, dando vita a un'opera in bilico tra il film d'autore e il perfetto prodotto da Studios. Intanto, sotto la fiammeggiante confezione, il regista continua il suo coerentissimo ritratto della doppiezza e della malvagità dell'essere umano, destinata a corrompere l'innocenza dei bambini (emblematico, in tal senso, il personaggio del piccolo John). Per il resto, Il covo dei contrabbandieri rimane uno dei migliori film d'avventura della Hollywood dei grandi classici degli anni '40-'50, con un ritmo, un impatto scenografico e una scrittura dei personaggi semplicemente magistrale. Fu il primo film di Fritz Lang girato in Cinemascope.