Il giovedì
Durata
100
Formato
Regista
Il disoccupato quarantenne Dino (Walter Chiari) è separato e non vede il figlio Robertino (Roberto Ciccolini) da diversi anni. Un giovedì i due passeranno insieme un'intera giornata, cercando di conoscersi meglio.
Il rapporto genitore-figlio è il pretesto che gli sceneggiatori Castellano e Pipolo utilizzano per raffigurare una società – quella italiana – alle prese con un cambiamento troppo rapido per essere accettato da tutti. Gli scenari in cui si muovono Dino e Robertino sono importanti tanto quanto i dialoghi: dall'austero collegio in cui si parla in tedesco, si passa velocemente alla periferia in cui i bambini giocano senza scarpe, a piedi nudi nella terra. Un viaggio, a tratti anche drammatico, che coinvolge due generazioni dal passato e dal futuro differenti, raccontato attraverso lo sguardo dolceamaro di Risi. Il regista milanese non gratta sulla patina dei problemi sociali, così come non approfondisce il difficile rapporto intergenerazionale: resta in superficie, smorza il tono ma riesce ugualmente a regalare al pubblico una pellicola apprezzabile nella sua semplicità, valorizzata da alcuni momenti sinceramente emozionanti.
Il rapporto genitore-figlio è il pretesto che gli sceneggiatori Castellano e Pipolo utilizzano per raffigurare una società – quella italiana – alle prese con un cambiamento troppo rapido per essere accettato da tutti. Gli scenari in cui si muovono Dino e Robertino sono importanti tanto quanto i dialoghi: dall'austero collegio in cui si parla in tedesco, si passa velocemente alla periferia in cui i bambini giocano senza scarpe, a piedi nudi nella terra. Un viaggio, a tratti anche drammatico, che coinvolge due generazioni dal passato e dal futuro differenti, raccontato attraverso lo sguardo dolceamaro di Risi. Il regista milanese non gratta sulla patina dei problemi sociali, così come non approfondisce il difficile rapporto intergenerazionale: resta in superficie, smorza il tono ma riesce ugualmente a regalare al pubblico una pellicola apprezzabile nella sua semplicità, valorizzata da alcuni momenti sinceramente emozionanti.