...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà
Durata
87
Formato
Regista
Liza Merril (Catriona MacColl) eredita un vecchio hotel in rovina in Louisiana dove, agli inizi del '900, il pittore Schweick (Antoine Saint-John) fu brutalmente assassinato per sospetto di stregoneria. Il male che si cela sotto le fondamenta dell'edificio troverà una porta per emergere alla luce e colpire inesorabile.
«E ora affronterai il mare delle tenebre, e ciò che in esso vi è di esplorabile». Come il pittore Schweick, nel suggestivo prologo in bianco e nero, mette su tela le visioni di un aldilà che minaccia il mondo dei vivi, così Lucio Fulci attinge a piene mani dalla tavolozza della propria oscura fantasia per realizzare un suggestivo affresco orrorifico. Il regista romano dà pieno corpo alle proprie ossessioni cinematografiche, allestendo un vasto campionario di apparizioni demoniache, zombie e animali assassini che popolano un cupo universo in bilico tra reale e irreale, razionale e follia, nel quale anche l'ultimo baluardo di umanità è destinato a soccombere e a rimanere fisicamente e metaforicamente accecato. Ispirazioni lovecraftiane (il libro profetico), violenza esplicita senza risparmi (una crocifissione pagana) e un personalissimo tocco di visionarietà, ma la sceneggiatura è debole e confusa e gli effetti speciali decisamente dilettanteschi. In ogni caso, un (piccolo) cult. Distribuito negli Usa solo negli anni '90, grazie a Quentin Tarantino, fu proiettato in versione restaurata nel 2004 alla Mostra del Cinema di Venezia. Da un soggetto di Dardano Sacchetti, anche sceneggiatore con Fulci e Giorgio Mariuzzo.
«E ora affronterai il mare delle tenebre, e ciò che in esso vi è di esplorabile». Come il pittore Schweick, nel suggestivo prologo in bianco e nero, mette su tela le visioni di un aldilà che minaccia il mondo dei vivi, così Lucio Fulci attinge a piene mani dalla tavolozza della propria oscura fantasia per realizzare un suggestivo affresco orrorifico. Il regista romano dà pieno corpo alle proprie ossessioni cinematografiche, allestendo un vasto campionario di apparizioni demoniache, zombie e animali assassini che popolano un cupo universo in bilico tra reale e irreale, razionale e follia, nel quale anche l'ultimo baluardo di umanità è destinato a soccombere e a rimanere fisicamente e metaforicamente accecato. Ispirazioni lovecraftiane (il libro profetico), violenza esplicita senza risparmi (una crocifissione pagana) e un personalissimo tocco di visionarietà, ma la sceneggiatura è debole e confusa e gli effetti speciali decisamente dilettanteschi. In ogni caso, un (piccolo) cult. Distribuito negli Usa solo negli anni '90, grazie a Quentin Tarantino, fu proiettato in versione restaurata nel 2004 alla Mostra del Cinema di Venezia. Da un soggetto di Dardano Sacchetti, anche sceneggiatore con Fulci e Giorgio Mariuzzo.