I maniaci
Durata
92
Formato
Regista
La società degli anni Sessanta descritta attraverso i molti vizi e le poche virtù della gente comune. Una serie di episodi (L'elaborazione; Lo sport; Il sorpasso; L'hobby; I consigli; La protesta; Il pezzo antico; La parolaccia; Lo strip; Le interviste; L'autostop; La cambiale; La comica finale – Il weekend), comici e sarcastici, che ironizzano sulle fissazioni degli italiani, poco nobili ma indiscutibilmente viscerali e sincere.
Ispirandosi a I mostri, girato nel 1963 da Dino Risi, Lucio Fulci realizza una commedia a episodi volta a satireggiare con mano ora leggera, ora più tagliente e politicamente scorretta, sui difetti tipicamente nazionali. Costruito su segmenti molto brevi o più articolati, il film si basa su un cast eterogeneo e vede affiancati caratteristi e attori di vario spessore artistico, funzionali agli sketch proposti e impegnati in più ruoli: notevoli le performances di Raimondo Vianello, Walter Chiari e Aroldo Tieri. Il boom economico è oggetto diretto di sbeffeggio e l'italiano medio, fedifrago, litigioso, affezionato al denaro e alla propria auto più che alla famiglia, viene dipinto con tratti ironici e caricaturali. Film leggero, senza particolari sequenze memorabili, che soffre del paragone con il già citato predecessore. Indiscutibilmente datato, ma godibile per chi voglia guardare al passato con animo nostalgicamente divertito. Sceneggiato da Franco Castellano e Giuseppe Moccia (più noti come Castellano e Pipolo) con Vittorio Viechi, Tonino Guerra, José Gutiérrez Maesso e Fulci. Musiche di Ennio Morricone e Carlo Rustichelli.
Ispirandosi a I mostri, girato nel 1963 da Dino Risi, Lucio Fulci realizza una commedia a episodi volta a satireggiare con mano ora leggera, ora più tagliente e politicamente scorretta, sui difetti tipicamente nazionali. Costruito su segmenti molto brevi o più articolati, il film si basa su un cast eterogeneo e vede affiancati caratteristi e attori di vario spessore artistico, funzionali agli sketch proposti e impegnati in più ruoli: notevoli le performances di Raimondo Vianello, Walter Chiari e Aroldo Tieri. Il boom economico è oggetto diretto di sbeffeggio e l'italiano medio, fedifrago, litigioso, affezionato al denaro e alla propria auto più che alla famiglia, viene dipinto con tratti ironici e caricaturali. Film leggero, senza particolari sequenze memorabili, che soffre del paragone con il già citato predecessore. Indiscutibilmente datato, ma godibile per chi voglia guardare al passato con animo nostalgicamente divertito. Sceneggiato da Franco Castellano e Giuseppe Moccia (più noti come Castellano e Pipolo) con Vittorio Viechi, Tonino Guerra, José Gutiérrez Maesso e Fulci. Musiche di Ennio Morricone e Carlo Rustichelli.