Ritorno alla vita
Every Thing Will Be Fine
Durata
118
Formato
Regista
La vita di uno scrittore (James Franco) verrà irrimediabilmente segnata da un tragico evento: durante una sera d'inverno, lungo una strada completamente innevata, ha investito accidentalmente un bob con sopra due ragazzini. Uno si è salvato, mentre l'altro ha perso la vita.
Un film in cui riconoscere la mano del (grande) regista che l'ha diretto è praticamente impossibile. Non c'è davvero nulla dello stile di Wim Wenders in questa pellicola pacchiana, dove il senso di colpa che attraversa l'esistenza del personaggio è trattato in maniera superficiale e inconsistente. Dopo un inizio quasi dignitoso, il film crolla miseramente a causa di una sceneggiatura fiacca e ridondante, incapace di dare spessore a un gruppo di personaggi scritti senza impegno. Wenders, probabilmente conscio di non riuscire a coinvolgere con una narrazione di questo tipo, punta su una colonna sonora (firmata Alexandre Desplat) invasiva e onnipresente, che finisce soltanto per accrescere la retorica di un lungometraggio fin ricattatorio. Il finale, semplicemente imbarazzante, è la (in)degna conclusione di uno scult totale, dove gli attori recitano controvoglia e dove il 3D è un inutile artificio incapace di dare un valore aggiunto alla visione.
Un film in cui riconoscere la mano del (grande) regista che l'ha diretto è praticamente impossibile. Non c'è davvero nulla dello stile di Wim Wenders in questa pellicola pacchiana, dove il senso di colpa che attraversa l'esistenza del personaggio è trattato in maniera superficiale e inconsistente. Dopo un inizio quasi dignitoso, il film crolla miseramente a causa di una sceneggiatura fiacca e ridondante, incapace di dare spessore a un gruppo di personaggi scritti senza impegno. Wenders, probabilmente conscio di non riuscire a coinvolgere con una narrazione di questo tipo, punta su una colonna sonora (firmata Alexandre Desplat) invasiva e onnipresente, che finisce soltanto per accrescere la retorica di un lungometraggio fin ricattatorio. Il finale, semplicemente imbarazzante, è la (in)degna conclusione di uno scult totale, dove gli attori recitano controvoglia e dove il 3D è un inutile artificio incapace di dare un valore aggiunto alla visione.