La cena delle beffe
Durata
86
Formato
Regista
Nella Firenze medicea, Giannetto (Osvaldo Valenti) e Neri (Amedeo Nazzari) rivaleggiano a causa della bella Ginevra (Clara Calamai). Il primo riesce a far imprigionare l'avversario accusandolo di essere pazzo ma, quando questi scappa dal carcere, uscirà assetato di vendetta.
Tratto dall'omonimo dramma teatrale di Sem Benelli, La cena delle beffe è un'opera interessante e ben architettata, capace di divertire senza prendersi mai troppo sul serio. Blasetti vi lavora con la solita perizia, riciclando in qualche modo il set e i costumi del suo film immediatamente precedente, La corona di ferro del 1941. Esattamente come in quel caso, il regista è abile nel gestire il grande apparato produttivo e dimostra la sua dote di buon narratore: i suoi attori funzionano (soprattutto la coppia dei protagonisti) e la pellicola affronta (seppur un po' alla lontana e in maniera non proprio approfondita) il rapporto di complementarietà che li lega. Il film suscitò molto scalpore all'epoca della sua uscita per via del seno nudo di Clara Calamai che gli costò il divieto ai minori di sedici anni.
Tratto dall'omonimo dramma teatrale di Sem Benelli, La cena delle beffe è un'opera interessante e ben architettata, capace di divertire senza prendersi mai troppo sul serio. Blasetti vi lavora con la solita perizia, riciclando in qualche modo il set e i costumi del suo film immediatamente precedente, La corona di ferro del 1941. Esattamente come in quel caso, il regista è abile nel gestire il grande apparato produttivo e dimostra la sua dote di buon narratore: i suoi attori funzionano (soprattutto la coppia dei protagonisti) e la pellicola affronta (seppur un po' alla lontana e in maniera non proprio approfondita) il rapporto di complementarietà che li lega. Il film suscitò molto scalpore all'epoca della sua uscita per via del seno nudo di Clara Calamai che gli costò il divieto ai minori di sedici anni.