Terra madre
Durata
90
Formato
Regista
Marco (Sandro Salvini) è un aristocratico che ha speso una fortuna per soddisfare i capricci della sua fidanzata Daisy (Isa Pola). Meditando di vendere addirittura le sue proprietà terriere al commendator Bordani (Carlo Ninchi), un cinico imprenditore pronto a tutto pur di arricchirsi, Marco si accorgerà in tempo delle cattive intenzioni di quest'ultimo e farà saltare il loro affare.
Ricordato come uno dei primi lavori sonori del cinema italiano, Terra madre è un film decisamente ineccepibile dal punto di vista tecnico: Blasetti riesce a dimostrare ancora una volta di sapersi muovere con destrezza nell'organizzare tutte le maestranze produttive, ma nel complesso il progetto soffre di qualche debolezza. Prendendo le mosse da un soggetto poco originale e ostacolato ulteriormente dal clima dittatoriale italiano di quegli anni che impose all'operazione cifre propagandistiche, Terra madre non riesce a evitare una rappresentazione campagnola piuttosto stereotipata e macchiettistica, finendo per connotare in maniera elementare e banale anche i due principali antagonisti. Il film non venne accolto positivamente dalla critica, ma ebbe un buon consenso da parte del pubblico. Nello stesso anno, il regista Constantin J. David realizzò una versione tedesca dell'opera, intitolata Kennst du das land.
Ricordato come uno dei primi lavori sonori del cinema italiano, Terra madre è un film decisamente ineccepibile dal punto di vista tecnico: Blasetti riesce a dimostrare ancora una volta di sapersi muovere con destrezza nell'organizzare tutte le maestranze produttive, ma nel complesso il progetto soffre di qualche debolezza. Prendendo le mosse da un soggetto poco originale e ostacolato ulteriormente dal clima dittatoriale italiano di quegli anni che impose all'operazione cifre propagandistiche, Terra madre non riesce a evitare una rappresentazione campagnola piuttosto stereotipata e macchiettistica, finendo per connotare in maniera elementare e banale anche i due principali antagonisti. Il film non venne accolto positivamente dalla critica, ma ebbe un buon consenso da parte del pubblico. Nello stesso anno, il regista Constantin J. David realizzò una versione tedesca dell'opera, intitolata Kennst du das land.