Il massacro di Fort Apache
Fort Apache
Durata
125
Formato
Regista
Il colonnello Thursday (Henry Fonda) prende il comando di Fort Apache, dove si stabilisce con la figlia Philadelphia (Shirley Temple). Insofferente per essere stato confinato in un avamposto sperduto, si scontra con il più lungimirante capitano York (John Wayne) e scatena un'assurda guerra contro gli Apache.
Si apre quella che nella filmografia di John Ford è comunemente definita “Trilogia della Cavalleria” (insieme a I cavalieri del Nord Ovest, del 1949, e Rio Bravo, del 1950), dedicata alle gesta delle truppe americane dislocate nel West nella seconda metà dell'Ottocento, con particolare attenzione alla quotidianità della vita militare. Rispetto alle altre due pellicole, l'atmosfera è meno spensierata, poiché la rappresentazione gioiosa dell'universo marziale tanto caro a Ford si intreccia a una rilettura dissacrante del mito del generale George A. Custer, trasfigurato nel personaggio ottuso, ambizioso e razzista di Thursday/Fonda. Guerrafondaio, incapace di aprirsi alla cultura “altra” (gli Apache del pacifico Cochise, ma anche i troppo “rozzi” commilitoni irlandesi), non può che trascinare i suoi uomini in un massacro tragico quanto inutile. Il finale lascia l'amaro in bocca: è retorico e filo-militarista o definitivamente derisorio? A ogni modo, è un film godibile, significativo e non privo di lirismo, oltre che il più memorabile tra quelli interpretati in età adulta dall'ex enfant prodige Shirley Temple.
Si apre quella che nella filmografia di John Ford è comunemente definita “Trilogia della Cavalleria” (insieme a I cavalieri del Nord Ovest, del 1949, e Rio Bravo, del 1950), dedicata alle gesta delle truppe americane dislocate nel West nella seconda metà dell'Ottocento, con particolare attenzione alla quotidianità della vita militare. Rispetto alle altre due pellicole, l'atmosfera è meno spensierata, poiché la rappresentazione gioiosa dell'universo marziale tanto caro a Ford si intreccia a una rilettura dissacrante del mito del generale George A. Custer, trasfigurato nel personaggio ottuso, ambizioso e razzista di Thursday/Fonda. Guerrafondaio, incapace di aprirsi alla cultura “altra” (gli Apache del pacifico Cochise, ma anche i troppo “rozzi” commilitoni irlandesi), non può che trascinare i suoi uomini in un massacro tragico quanto inutile. Il finale lascia l'amaro in bocca: è retorico e filo-militarista o definitivamente derisorio? A ogni modo, è un film godibile, significativo e non privo di lirismo, oltre che il più memorabile tra quelli interpretati in età adulta dall'ex enfant prodige Shirley Temple.