I cavalieri del Nord Ovest
She Wore a Yellow Ribbon
Durata
103
Formato
Regista
Il capitano Nathan Brittles (John Wayne), a un passo dal congedo, è chiamato a condurre un'ultima campagna contro un bellicoso gruppo di Cheyenne. La presenza di Olivia (Joanne Dru), figlia di un maggiore, scatena una rivalità amorosa tra il tenente Cohill (John Agar) e il sottotenente Pennell (Harry Carey Jr.).
«She Wore a Yellow Ribbon» recitava un allegro canto militare: da qui il titolo originale del film, secondo episodio della trilogia di Ford dedicata alla cavalleria statunitense nel West, dopo Il massacro di Fort Apache (1948) e prima di Rio Bravo (1950). Il nastro giallo che decora i capelli di Olivia (a simboleggiare l'amore per un ufficiale) dà vita al triangolo sentimentale che costituisce uno degli assi della pellicola; alla spensieratezza della gioventù si contrappone l'eroica figura paterna impersonata da un Wayne malinconico e invecchiato, che si fa emblema romantico di un'era al tramonto. Tra (poche) battaglie, schermaglie amorose e spassosi siparietti comici con protagonista McLaglen (nei panni del burbero sergente irlandese, tipica macchietta fordiana) si sviluppa questo adorabile affresco di un mondo militare che ha ben poco di militarista, un'epopea narrata da Ford con nostalgia e non senza idealizzazione. L'amicizia virile e il cameratismo sono i temi centrali, ma non va trascurata la condanna alla violenza, quando inutile e gratuita. Oscar alla fotografia di Winton C. Hoch, incaricato di ricreare lo stile pittorico di Frederic Remington. Il paesaggio è ovviamente quello della Monument Valley; e pazienza se i Cheyenne, nella realtà, vivevano da tutt'altra parte.
«She Wore a Yellow Ribbon» recitava un allegro canto militare: da qui il titolo originale del film, secondo episodio della trilogia di Ford dedicata alla cavalleria statunitense nel West, dopo Il massacro di Fort Apache (1948) e prima di Rio Bravo (1950). Il nastro giallo che decora i capelli di Olivia (a simboleggiare l'amore per un ufficiale) dà vita al triangolo sentimentale che costituisce uno degli assi della pellicola; alla spensieratezza della gioventù si contrappone l'eroica figura paterna impersonata da un Wayne malinconico e invecchiato, che si fa emblema romantico di un'era al tramonto. Tra (poche) battaglie, schermaglie amorose e spassosi siparietti comici con protagonista McLaglen (nei panni del burbero sergente irlandese, tipica macchietta fordiana) si sviluppa questo adorabile affresco di un mondo militare che ha ben poco di militarista, un'epopea narrata da Ford con nostalgia e non senza idealizzazione. L'amicizia virile e il cameratismo sono i temi centrali, ma non va trascurata la condanna alla violenza, quando inutile e gratuita. Oscar alla fotografia di Winton C. Hoch, incaricato di ricreare lo stile pittorico di Frederic Remington. Il paesaggio è ovviamente quello della Monument Valley; e pazienza se i Cheyenne, nella realtà, vivevano da tutt'altra parte.