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L'ultima gioia
Four Sons
Durata
100
Formato
Regista
In un ridente paesino della Baviera, l'anziana signora Bernie (Margaret Mann) ha quattro figli: Joseph (James Hall), Johann (Charles Morton), Franz (Ralph Bushman) e Andreas (George Meeker). Il primo emigra in America, mentre gli altri tre, allo scoppio della Prima guerra mondiale, sono costretti a partire per il fronte.
Uno degli ultimi film muti di Ford è una melodrammatica saga familiare di insolita ambientazione (quasi esclusivamente) europea, anche se nel finale è la terra americana a favorire il ricongiungimento di ciò che resta dei Bernie. Il punto di vista è in gran parte quello della protagonista femminile, da ascriversi nell'elenco delle forti e amorevoli madri fordiane (pensiamo solo a Furore, del 1940, o Alba di gloria, del 1939, ma la lista sarebbe lunga). L'autore lavora sulle emozioni forti, sulla profondità dei legami di sangue, sui coloriti personaggi di contorno e, soprattutto, sull'impianto formale. Molto curato l'uso delle luci, a valorizzare gli ambienti ora pittoreschi ora cupi, mentre carrelli e altri virtuosismi tecnici impreziosiscono un'opera che, contenutisticamente, è virata un po' troppo sul registro sentimentale. Rifatto da Archie Mayo nel 1940, in una versione inedita in Italia.
Uno degli ultimi film muti di Ford è una melodrammatica saga familiare di insolita ambientazione (quasi esclusivamente) europea, anche se nel finale è la terra americana a favorire il ricongiungimento di ciò che resta dei Bernie. Il punto di vista è in gran parte quello della protagonista femminile, da ascriversi nell'elenco delle forti e amorevoli madri fordiane (pensiamo solo a Furore, del 1940, o Alba di gloria, del 1939, ma la lista sarebbe lunga). L'autore lavora sulle emozioni forti, sulla profondità dei legami di sangue, sui coloriti personaggi di contorno e, soprattutto, sull'impianto formale. Molto curato l'uso delle luci, a valorizzare gli ambienti ora pittoreschi ora cupi, mentre carrelli e altri virtuosismi tecnici impreziosiscono un'opera che, contenutisticamente, è virata un po' troppo sul registro sentimentale. Rifatto da Archie Mayo nel 1940, in una versione inedita in Italia.
