Missione in Manciuria
7 Women
Durata
87
Formato
Regista
1935. In una missione inglese nel cuore della Cina, sette donne affrontano l'attacco dei banditi guidati dal sanguinario Tunga Kahn (Mike Mazurki). È scontro tra la bigotta direttrice Agatha Andrews (Margaret Leighton) e il nuovo medico, l'anticonformista dottoressa Cartwright (Anne Bancroft).
Già nel titolo, l'ultimo film diretto da John Ford prima del ritiro dalle scene (causa la malattia che lo porterà alla morte nel 1973), si pone in controtendenza rispetto alla sua intera carriera. Cantore di storie (e della Storia) raccontate da un punto di vista prevalentemente maschile, il regista ci regala stavolta un ritratto corale tutto al femminile, dove gli uomini sono relegati al ruolo di innocue figurine di contorno o di oppressori brutali. Colpisce inoltre che il regista western per eccellenza chiuda la sua filmografia con un'opera girata quasi esclusivamente in interni, geograficamente e figurativamente lontana dai grandi spazi dell'epopea americana. Non è certo tra le sue opere più compatte, ma la modernità femminista del personaggio di Anne Bancroft è notevole e la presenza di temi come l'emancipazione carnale, l'omosessualità repressa e il libero arbitrio rendono questo congedo, cupissimo e privo di speranza, un'opera interessante.
Già nel titolo, l'ultimo film diretto da John Ford prima del ritiro dalle scene (causa la malattia che lo porterà alla morte nel 1973), si pone in controtendenza rispetto alla sua intera carriera. Cantore di storie (e della Storia) raccontate da un punto di vista prevalentemente maschile, il regista ci regala stavolta un ritratto corale tutto al femminile, dove gli uomini sono relegati al ruolo di innocue figurine di contorno o di oppressori brutali. Colpisce inoltre che il regista western per eccellenza chiuda la sua filmografia con un'opera girata quasi esclusivamente in interni, geograficamente e figurativamente lontana dai grandi spazi dell'epopea americana. Non è certo tra le sue opere più compatte, ma la modernità femminista del personaggio di Anne Bancroft è notevole e la presenza di temi come l'emancipazione carnale, l'omosessualità repressa e il libero arbitrio rendono questo congedo, cupissimo e privo di speranza, un'opera interessante.