L'ultimo urrà
The Last Hurrah
Durata
121
Formato
Regista
Frank Skeffington (Spencer Tracy), sindaco di una città del New England, si candida per il suo quinto e ultimo mandato contro un avversario giovane e ipocrita (Charles B. Fitzsimons). Suo nipote, il giornalista Adam Caulfield (Jeffrey Hunter), segue da vicino la campagna elettorale, scoprendo così tutte le ombre e i compromessi del mondo politico.
Da un best seller di Edwin O'Connor ispirato alla figura del sindaco di Boston James M. Curley, è uno dei rari film di John Ford che trattano in maniera diretta il tema dell'arte di governo. Contraddistinto dalla densa sceneggiatura del sodale Frank S. Nugent e dal bel bianco e nero, a tratti funereo, di Charles Lawton Jr., il film getta uno sguardo nostalgico su un modo di fare politica giunto al tramonto e non nasconde i lati più oscuri di questo mondo, ambiguo per definizione. Interpretato da un grande Spencer Tracy, Skeffington è amabile e idealista ma non esita a ricorrere ad astuzie, sotterfugi, ricatti. Ciononostante, è manifesta la simpatia di Ford per questo (anti)eroe (irlandese, cattolico, proletario, amato dalle minoranze etniche) la cui genuinità lo rende comunque superiore al rivale fantoccio e all'élite puritana. Lodevole la riflessione sui media e la capacità di disegnare, con una certa vena satirica, i complessi meccanismi del potere.
Da un best seller di Edwin O'Connor ispirato alla figura del sindaco di Boston James M. Curley, è uno dei rari film di John Ford che trattano in maniera diretta il tema dell'arte di governo. Contraddistinto dalla densa sceneggiatura del sodale Frank S. Nugent e dal bel bianco e nero, a tratti funereo, di Charles Lawton Jr., il film getta uno sguardo nostalgico su un modo di fare politica giunto al tramonto e non nasconde i lati più oscuri di questo mondo, ambiguo per definizione. Interpretato da un grande Spencer Tracy, Skeffington è amabile e idealista ma non esita a ricorrere ad astuzie, sotterfugi, ricatti. Ciononostante, è manifesta la simpatia di Ford per questo (anti)eroe (irlandese, cattolico, proletario, amato dalle minoranze etniche) la cui genuinità lo rende comunque superiore al rivale fantoccio e all'élite puritana. Lodevole la riflessione sui media e la capacità di disegnare, con una certa vena satirica, i complessi meccanismi del potere.