Terapia di gruppo
Beyond Therapy
Durata
93
Formato
Regista
Una coppia decisamente stramba e complessata, bisessuale lui (Jeff Goldblum) e sessualmente sfrenata lei (Julie Hagerty), si rivolgono a due psicanalisti altrettanto fuori di testa (Glenda Jackson e Tom Conti), che, a loro volta hanno, una liaison carnale consumata spesso e volentieri alla spicciolata.
Uno di quei film di Robert Altman in cui la coralità lascia il posto al caos, la secchezza alla confusione più facilona, con incursioni, in questo caso, nel trash puro e semplice, anche se una consumata classe fa capolino qua e là. Lo sguardo sardonico e morale (ma rigorosamente senza moralismi) che il regista ha palesato in altre situazioni più rosee, con un convincente rifiuto di un accomodante compiacimento, qui si risolve nondimeno in un elenco impressionante di civetterie, sciorinate con una nonchalance da non credere. Il tenore dovrebbe essere quello di un'ironia fuor di capoccia, alienante e surreale, ma rimane solo lo scheletro del film che poteva e doveva essere. Il finale al ristorante, in compenso, è un congegno anarcoide che nel bene e nel male va a segno, ma trattasi di sfoggio tardivo e in gran parte superfluo.
Uno di quei film di Robert Altman in cui la coralità lascia il posto al caos, la secchezza alla confusione più facilona, con incursioni, in questo caso, nel trash puro e semplice, anche se una consumata classe fa capolino qua e là. Lo sguardo sardonico e morale (ma rigorosamente senza moralismi) che il regista ha palesato in altre situazioni più rosee, con un convincente rifiuto di un accomodante compiacimento, qui si risolve nondimeno in un elenco impressionante di civetterie, sciorinate con una nonchalance da non credere. Il tenore dovrebbe essere quello di un'ironia fuor di capoccia, alienante e surreale, ma rimane solo lo scheletro del film che poteva e doveva essere. Il finale al ristorante, in compenso, è un congegno anarcoide che nel bene e nel male va a segno, ma trattasi di sfoggio tardivo e in gran parte superfluo.