La fortuna di Cookie
Cookie's Fortune
Durata
118
Formato
Regista
Holly Springs, Mississippi, giorno di Pasqua: l'anziana e stramba vedova Jewel Mae Orcutt (Patricia Neal), detta “Cookie”, vorrebbe togliersi la vita per ricongiungersi al marito. Ordisce allora una trama, insieme a nipote (Glenn Close) e sorella (Julianne Moore), per incolpare il nero Willis (Charles S. Dutton) e scagionarsi da un suicidio che ne infangherebbe la memoria.
Uno dei film di Robert Altman più capaci di scaldare il cuore con la sua delicatissima commistione di risate e lacrime. Il Sud dell'America è tratteggiato con una grazia che non rifiuta una gestione nient'affatto scontata delle sfumature più acri ed eccessive. Dominano i colori pastello, il ritratto chiaroscurale, la mano lieve di un cineasta che si affida alla sceneggiatura di Anne Rapp preoccupandosi anzitutto di farne emergere il candore stralunato. Senza mai trascendere nell'analisi di costume, ma sempre con una visione vigile non solo per ciò che riguarda le umane passioni ma anche per ciò che, culturalmente, vi risiede alle spalle. Con dalla sua una simile acutezza di sguardo, profonda senza essere pedante, anche le scelte più luttuose e i momenti più oscuri riescono a tramutarsi in inserti di sorprendente poesia e straordinaria grazia umanistica, sopperendo a un paio di dimenticabili mancanze nell'affresco complessivo.
Uno dei film di Robert Altman più capaci di scaldare il cuore con la sua delicatissima commistione di risate e lacrime. Il Sud dell'America è tratteggiato con una grazia che non rifiuta una gestione nient'affatto scontata delle sfumature più acri ed eccessive. Dominano i colori pastello, il ritratto chiaroscurale, la mano lieve di un cineasta che si affida alla sceneggiatura di Anne Rapp preoccupandosi anzitutto di farne emergere il candore stralunato. Senza mai trascendere nell'analisi di costume, ma sempre con una visione vigile non solo per ciò che riguarda le umane passioni ma anche per ciò che, culturalmente, vi risiede alle spalle. Con dalla sua una simile acutezza di sguardo, profonda senza essere pedante, anche le scelte più luttuose e i momenti più oscuri riescono a tramutarsi in inserti di sorprendente poesia e straordinaria grazia umanistica, sopperendo a un paio di dimenticabili mancanze nell'affresco complessivo.