A Parigi, durante la settimana dell'alta moda, i destini di numerosi personaggi si incrociano tra sfilate, giornalisti, stilisti e un campionario assortito d'umanità tanto multiforme quanto vacua.

Robert Altman sposta il suo sguardo sul mondo della moda, ma senza incidere, con un'indulgenza sul vuoto che sa di vuotezza essa stessa. La confezione haute couture dà luogo a una girandola senza consistenza in cui ogni chiave di lettura e ogni idea di messa in scena rimane confinata al bozzetto, allo schizzo, alla satira primordiale, frettolosa e superficiale, senza nulla da dire e con una finta idea di leggerezza che non diventa mai superiorità distaccata e tagliente. Nessun momento memorabile, l'unico personaggio che evita parzialmente la bidimensionalità è quello di Anouk Aimée e l'autoironia con cui Sophia Loren e Marcello Mastroianni si prestano a rifare in chiave ironico-parodica lo spogliarello di Ieri, oggi, domani (1963) di Vittorio De Sica è un raro, anche se oleografico, motivo d'interesse per una delle tappe più inutili e sbagliate della filmografia del regista.
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