Il trono di sangue
Kumonosu-jō
1957
Paese
Giappone
Generi
Drammatico, Storico, Azione
Durata
110 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Akira Kurosawa
Attori
Toshirō Mifune
Isuzu Yamada
Akira Kubo
Takashi Shimura
Hiroshi Tachikawa
Minoru Chiaki
Takamaru Sasaki
Chieko Naniwa
Giappone, Medioevo. Sobillato da una misteriosa profezia e dai suggerimenti della moglie Asaji (Isuzu Yamada), il nobile Taketoki Washizu (Toshirō Mifune) decide di tradire il proprio sovrano (Hiroshi Tachikawa), uccidendolo e iniziando una sanguinosa scalata al potere. Arriverà a eliminare anche l'amico Miki (Akira Kubo), ma il destino è in agguato. Affascinato storicamente dal XVI secolo, che tornerà come fulcro centrale negli splendidi Kagemusha – L'ombra del guerriero (1980) e Ran (1985), Akira Kurosawa (anche sceneggiatore con Hideo Oguni, Shinobu Hashimoto e Ryuzō Kikushima) sceglie di mettere in scena il celebre Macbeth di William Shakespeare, apportando alcuni sostanziali cambiamenti (meno dialoghi in favore dell'azione) per condensare lo sviluppo narrativo e inserendo al tempo riconoscibili stilemi della cultura nipponica. Il risultato è un incisivo apologo su un'epoca degenerata e sulla rovina morale dettata dalla sete di potere: il regista dilata e stigmatizza la tragedia di Washizu, contaminando il climax di degenerazione con la rarefazione tipica del teatro Nō (i personaggi, simili a statue di cera, in balìa di un fato incomprensibile e incontrollabile) ed enfatizzando l'inadeguatezza del protagonista, soverchiato da una consorte assai più ambigua e glaciale dell'originale. Quasi troppo freddo e controllato rispetto alla ribollente materia di base, ma la coerenza di Kurosawa nel tratteggiare le ombre di incubi, coscienza e follia è veicolata da momenti stilisticamente magistrali: indimenticabile l'omicidio del sovrano, che avviene intelligentemente fuoricampo, mentre la macchina si concentra sulla solenne Asaji, essere in bilico tra luce e tenebra. Sequenza finale da antologia e notevole bianco e nero di Asakazu Nakai; musiche di Masaru Satō. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia e conosciuto anche come Il castello della ragnatela.
Maximal Interjector
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