Giù il sipario
Durata
74
Formato
Regista
Il giovane nipote (Andrea Checchi) di un ricco signore (Armando Migliari) ha ambizioni artistiche come autore teatrale. Finalmente riesce a trovare i soldi per l'allestimento di una tragedia, ma lo zio è avverso alle aspirazioni del ragazzo e per ostacolarle corromperà il capocomico (Sergio Tofano) della pièce, ordinandogli di farla fallire.
Tratto dalla commedia Dietro le quinte di Francesco Augusto Bon, Giù il sipario è l'ennesimo capitolo negativo nella carriera di Matarazzo che, dopo il folgorante esordio con Treno popolare (1933), ha faticato non poco a confezionare un altro film degno di nota. In questa pellicola, purtroppo, c'è ben poco da segnalare positivamente: una sceneggiatura stantia e pedante non viene supportata da una regia all'altezza del genere di rifermento, scadendo così ben presto nella noia e nella banalità. Lo spunto narrativo è troppo debole per interessare lo spettatore e le trovate stilistiche del tutto assenti, non riuscendo nemmeno a strappare un sorriso spontaneo: per una commedia che vede al centro della sua storia una compagnia di comici, si tratta di una mancanza fondamentale.
Tratto dalla commedia Dietro le quinte di Francesco Augusto Bon, Giù il sipario è l'ennesimo capitolo negativo nella carriera di Matarazzo che, dopo il folgorante esordio con Treno popolare (1933), ha faticato non poco a confezionare un altro film degno di nota. In questa pellicola, purtroppo, c'è ben poco da segnalare positivamente: una sceneggiatura stantia e pedante non viene supportata da una regia all'altezza del genere di rifermento, scadendo così ben presto nella noia e nella banalità. Lo spunto narrativo è troppo debole per interessare lo spettatore e le trovate stilistiche del tutto assenti, non riuscendo nemmeno a strappare un sorriso spontaneo: per una commedia che vede al centro della sua storia una compagnia di comici, si tratta di una mancanza fondamentale.