Cerasella
Durata
104
Formato
Regista
Fuggita poco prima delle nozze con un fidanzato che non ama, Cesarella (Claudia Mori) conosce Bruno (Mario Girotti), un ricco e simpatico ragazzo fidanzato con Nora (Alessandra Panaro), giovane interessata solo al denaro. Tra i due nasce l'amore ma non tutti vedranno di buon occhio la cosa.
Dopo una lunga carriera passata a dirigere melodrammi, Raffaello Matarazzo si cimenta ora con una commedia sentimentale dimostrando però di non trovarsi per nulla a suo agio nel genere. Ostacolato in principio da un copione privo di qualsiasi spunto interessante – oltre che banale ed elementare nel suo svolgimento – il regista non riesce ad imprimere alla pellicola nessun guizzo in più o un ritmo serrato degno di nota. Mario Girotti (che qui ancora non si avvaleva del suo nome d'arte Terence Hill) interpreta un bamboccione per nulla credibile, inadeguato ai fini del messaggio veicolato dalla pellicola (che invece vorrebbe riflettere sulle differenze tra matrimoni d'amore e matrimoni economici), ma i problemi più gravi sono altrove: dalla totale assenza di gag memorabili alla prolissità della narrazione, fino alla mancanza di un dinamismo stilistico necessario per affrontare un progetto simile. Da dimenticare in toto.
Dopo una lunga carriera passata a dirigere melodrammi, Raffaello Matarazzo si cimenta ora con una commedia sentimentale dimostrando però di non trovarsi per nulla a suo agio nel genere. Ostacolato in principio da un copione privo di qualsiasi spunto interessante – oltre che banale ed elementare nel suo svolgimento – il regista non riesce ad imprimere alla pellicola nessun guizzo in più o un ritmo serrato degno di nota. Mario Girotti (che qui ancora non si avvaleva del suo nome d'arte Terence Hill) interpreta un bamboccione per nulla credibile, inadeguato ai fini del messaggio veicolato dalla pellicola (che invece vorrebbe riflettere sulle differenze tra matrimoni d'amore e matrimoni economici), ma i problemi più gravi sono altrove: dalla totale assenza di gag memorabili alla prolissità della narrazione, fino alla mancanza di un dinamismo stilistico necessario per affrontare un progetto simile. Da dimenticare in toto.