Un commerciante in viaggio d'affari (Paul Guers) salva la vita a una giovane ragazza, Nora (Eleonora Brown), intenzionata a suicidarsi. Poco alla volta i due si innamorano e lui assume la fanciulla come sua segretaria. Ma sarà proprio Nora a tirarsi indietro una volta intuito che potrebbe essere la causa del disgregamento della famiglia di lui.

Ultima fatica del prolifico Raffaello Matarazzo, che si congeda con un melodramma, genere del quale fu maestro durante gli anni Cinquanta (suoi ad esempio Catene del 1949 o I figli di nessuno del 1951). Purtroppo, però, Amore mio è un film riuscito solo in parte, che denota una certa stanchezza da parte del regista, e una sorta di riciclo degli ingredienti che avevano garantito il successo delle opere precedenti. La regia di Matarazzo non brilla più come un tempo, e la macchina da presa si fa sempre meno dinamica e sinuosa, dando vita a sequenze piuttosto piatte e monotone. Per fortuna il cast è tutto in ottima forma, e le tematiche sollevate dalla pellicola sono credibili e poco scontate. Una sorta di piccolo (seppur pallido) riscatto finale del regista dopo i deludenti Adultero lui, adultera lei (1963) o Malinconico autunno (1958).
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