Un ricchissimo lord (Giuseppe Porelli), padrone di una collezione di oggetti indiani molto preziosi, riceve diverse minacce di furto tramite lettere anonime. In realtà l'autrice di tali scritti è la sua segretaria (Carla Candiani) che spera di convincere il capo a ingaggiare il suo fidanzato (Paolo Stoppa), detective privato, così da poter passare più tempo con lui durante l'estate.

Tratto da un testo teatrale intitolato Dicky, Trappola d'amore è una pessima commedia, basata su uno script poco adattabile per il grande schermo e diretta senza molta attenzione né cura da Matarazzo. Il progetto non riesce mai ad innescare la marcia adeguata o il mordente per incuriosire lo spettatore: l'attenzione sfuma presto, la noia dilaga e persino gli attori risultano fuori parte e decisamente privi di coordinate significative da seguire. Una pellicola distratta e inutile della quale non si sentiva il bisogno, parzialmente giustificabile solo per la voglia di provare a mettersi in un gioco in un genere ancora non molto affermato all'epoca, ovvero quello della commedia tinta di giallo. Da evitare.
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