Kiki
Durata
67
Formato
Regista
Kiki (Lotte Menas) è una giovane intraprendente che trova impiego in un teatro di varietà come guardarobiera. Qui si innamora del direttore dello stabile (Nino Besozzi), a sua volta fidanzato con una soubrette molto possessiva (Pina Renzi).
Messa da parte l'intraprendenza di Treno popolare (1933), Raffaello Matarazzo dirige un film sicuramente meno rischioso e più canonico. Il regista riesce a imprimere alla pellicola uno stile incalzante e un'eleganza formale degna di nota, che tuttavia non bastano a salvare un progetto sostanzialmente privo di una base narrativa. Sin dalla lettura della trama, infatti, è possibile intuire come il lavoro graviti attorno a una vicenda inconsistente e banale: i personaggi non sono approfonditi adeguatamente e le svolte narrative risultano davvero elementari e prive di valore. Una pellicola lieve e trascurabile.
Messa da parte l'intraprendenza di Treno popolare (1933), Raffaello Matarazzo dirige un film sicuramente meno rischioso e più canonico. Il regista riesce a imprimere alla pellicola uno stile incalzante e un'eleganza formale degna di nota, che tuttavia non bastano a salvare un progetto sostanzialmente privo di una base narrativa. Sin dalla lettura della trama, infatti, è possibile intuire come il lavoro graviti attorno a una vicenda inconsistente e banale: i personaggi non sono approfonditi adeguatamente e le svolte narrative risultano davvero elementari e prive di valore. Una pellicola lieve e trascurabile.